Red
16 agosto 2019
Traffico internazionale: olbiese in manette
Il Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Lucca, che si avvalso della collaborazione del Reparto Territoriale di Olbia, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze Sara Farini, nei confronti di tre ucraini, tutti indagati per associazione finalizzata al traffico transnazionale di sostanze stupefacenti

OLBIA – Oggi (venerdì), nelle prime ore del mattino, il Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Lucca, che si avvalso della collaborazione del Reparto Territoriale di Olbia, della Compagnia di Lucca e del Nucleo Cinofili di Firenze, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Firenze Sara Farini, nei confronti di tre ucraini, tutti indagati per associazione finalizzata al traffico transnazionale di sostanze stupefacenti. Il sodalizio, attraverso una rete di connazionali con referenti anche in Olanda, Germania ed Italia, tra il 2017 ed il 2018, è riuscito a movimentare ingenti quantitativi di ecstasy, cocaina, chetamina, metadone, lsd, nbome, hashish e marijuana.
Per rimanere nell’ombra e correre meno rischi, il gruppo criminale si avvaleva di un sistema che prevedeva l’utilizzo della rete, dove venivano ordinate in segretezza le partite di sostanze stupefacenti e per non lasciare traccia delle ingenti somme di denaro investite, la droga veniva pagata in bitcoin, la criptovaluta utilizzata dai sodali poiché garantisce l’assoluto anonimato. Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Lucca e coordinate prima dalla Procura della Repubblica di Lucca e poi dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Firenze, si sono protratte per circa un anno e hanno consentito di accertare decine di transazioni relative alla compravendita di droga. Nel corso dell’operazione, scaturita da un sequestro nell’aeroporto di Francoforte di 690 pasticche di ecstasy, che le investigazioni hanno consentito di ricondurre, quale destinatario dello stupefacente, ad uno degli indagati, sono stati sequestrati dal Nucleo Investigativo circa 3,5chilogrammi di ecstasy corrispondenti a circa 10mila pasticche, mezzo chilo di cocaina ed altre sostanze come chetamina e lsd, droga che se immessa nel mercato al dettaglio avrebbe fruttato centinaia di migliaia di euro. Si tratta di uno dei sequestri di ecstasy più importanti degli ultimi anni, se si tiene conto che in Italia ogni anno si sequestrano non più di 10-12chilogrammi di questa sostanza. Le tecniche di occultamento dello stupefacente erano molto raffinate ed in grado di eludere anche i controlli più sofisticati: i narcotrafficanti erano capaci di riprodurre fedelmente le confezioni originali di prodotti esistenti sul mercato come integratori, prodotti alimentari e perfino scatole di giochi per bambini, inviati tramite ditte di spedizione ufficiali.
La svolta nelle indagini è arrivata a novembre 2018, con l’arresto di un 27enne ucraino domiciliato a Lucca e sorpreso dai militari del Nucleo Investigativo subito dopo aver ritirato nella locale sede di una ditta di spedizioni un pacco contenente quasi 5mila pasticche di ecstasy e 300grammi di cocaina, arresto che ha consentito poi di ricostruire la rete del traffico e di identificare i componenti della banda costituita da connazionali dimoranti, alcuni a Lucca, con referenti in Olanda e Germania (da dove partivano le spedizioni), altri in Ucraina dove erano localizzati i destinatari finali delle sostanze. Gli indagati lucchesi arrestati oggi facevano quindi da intermediari in seno all’organizzazione criminale, con il compito di “triangolare” le partite di stupefacente e rendere perciò più difficoltoso ricostruire i vari passaggi e soprattutto collegare i committenti ai destinatari finali della droga. Uno di questi è stato rintracciato e catturato dai Carabinieri del Reparto Territoriale di Olbia nel locale porto turistico, a bordo di una grossa imbarcazione da diporto, un altro è stato catturato a Lucca, in località Sant'Anna, mentre al terzo la misura è stata notificata nel carcere San Giorgio di Lucca, dove era già detenuto. L’indagine, che si è avvalsa del supporto della Direzione centrale per i servizi antidroga, ha avuto il pregio di aprire uno squarcio su una parte del mondo sommerso rappresentato dal mercato illecito che avviene attraverso la parte meno conosciuta della rete (detta “darknet”), utilizzata anche dalla criminalità comune ed organizzata per gestire traffici illegali di qualunque tipo, tra i quali la droga che occupa una fetta importante. I componenti della banda colpiti dall’ordinanza eseguita oggi contavano appunto sul totale anonimato garantito dai sistemi utilizzati per assicurarsi impunità ed ingenti profitti.
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