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S.A. 4 giugno 2025
Svolta omicidio Sedda: 20enne in manette
La svolta a 4 anni dal delitto del 39enne di Porto Torres, brutalmente ucciso il 1 aprile 2021. In manette un 20enne del posto
Svolta omicidio Sedda: 20enne in manette

PORTO TORRES - Svolta nelle indagini sulla morte di Mario Sedda, il 39enne di Porto Torres trovato senza vita fra i cespugli l'1 aprile 2021. Stamattina i carabinieri hanno arrestato un 20enne, anche lui di Porto Torres, con l'accusa di omicidio. Nel corso della nottata appena trascorsa, a Porto Torres, a conclusione di prolungate indagini, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Sassari, unitamente al personale della locale Compagnia e a militari dello Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori Sardegna, hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale per i Minorenni di Sassari, arrestando un ragazzo ritenuto presunto responsabile dei reati di omicidio - aggravato dall'aver adoperato sevizie e aver agito con crudeltà - nonché vilipendio di cadavere - per aver deturpato il corpo del deceduto attraverso l'utilizzo di prodotti chimici. Il provvedimento scaturisce dalle indagini condotte dai Carabinieri a seguito del ritrovamento avvenuto in data 01 aprile 2021 in via dell’Erica di Porto Torres del cadavere di Mario Sedda.

A seguito del ritrovamento, il medico legale constatò che il decesso era stato provocato da diverse
ferite inferte utilizzando un coltello con lama in ceramica della lunghezza complessiva di circa 20 cm
e da una grossa pietra. Inoltre il complesso degli accertamenti medico legali eseguiti ha consentito di datare l’epoca del decesso tra il 29 e 30 marzo 2021 e il medico legale giungeva ad affermare che la condotta subita dalla vittima si era protratta nel tempo mentre la stessa versava in uno stato di incoscienza, descrivendo l’atto come una tortura inflitta in un momento di incapacità di reagire della vittima. I Carabinieri del Comando Provinciale di Sassari hanno condotto sin da subito meticolose indagini sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Sassari in quanto il principale indagato era, all’epoca dei fatti, sedicenne.

In particolare gli accertamenti eseguiti, sviluppati anche con il supporto dei Carabinieri del Reparto
Investigazioni Scientifiche di Cagliari, comprendevano prolungate intercettazioni telefoniche e
ambientali, analisi delle immagini di decine di impianti di videosorveglianza e numerose perizie
tecniche, venendo escussi circa 150 potenziali testimoni. Nel complesso la scrupolosa attività d’indagine, coordinata e diretta dalla Procura della Repubblica per i Minorenni di Sassari, consentiva di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato che venivano pienamente condivise dal GIP presso il Tribunale per i Minorenni di Sassari che ha disposto l’applicazione della misura cautelare in carcere. A conclusione delle incombenze di rito, il ragazzo è stato ristretto presso l’Istituto Penitenziario Minorile di Quartuccio.
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