Red
8 febbraio 2020
Quattro corsie: la ricetta di Sardenya i llibertat
«Sarà ancora possibile, oggi, migliorare il tracciato del lotto 1 della Alghero-Sassari?». Questa la domanda a cui il Coordinamento del partito risponde proponendo un intervento in cinque punti per sbloccare l´importante arteria stradale

ALGHERO - «Sarà ancora possibile, oggi, migliorare il tracciato del lotto 1 della Quattro corsie Alghero-Sassari?». Cercando di rispondere a questa domanda, Sardenya i Llibertat entra nella discussione sull'importante arteria stradale. Un'importante opera, che, ricordano dal Coordinamento del partito, «ha subìto un iter lungo e tortuoso fin dal primo momento (Anni Ottanta del Novecento), concepita in tempi di buone disponibilità finanziarie e arrivata all’ultimo miglio in tempi decisamente più magri e conflittuali. Le diverse parti politiche, anche in questa occasione, non hanno voluto rinunciare ad alimentare contrapposizioni, riducendo in tal modo le possibilità di ottenere risultati migliorativi ed anche condivisi. Apprezzabile ma non sufficiente il tentativo del sindaco Bruno che, con la sua relazione presentata al Ministero nel 2015, auspicava alcuni interventi migliorativi dell’opera. Le diverse associazioni ambientaliste operanti ad Alghero proponevano di utilizzare le strade esistenti e vicine sia per il collegamento Sassari-aeroporto che per il lotto 1 della Quattro corsie Sassari-Alghero, “con notevole risparmio di fondi, di ulivi e di beni archeologici”».
Da li in poi, criticità ripresentate in sede di Valutazione d’impatto ambientale, necessaria per completare l’iter approvativo da parte del Ministero delle Infrastrutture e del Cipe. Dalla fine del 2015 alla fine del 2018 si sono succeduti una lunga serie di pareri negativi dei Ministeri dei Beni culturali e dell’Ambiente, nonché il parere tecnico, sempre negativo, della Commissione Via. «Sono seguite una votazione unanime del Consiglio comunale, la mobilitazione e il presidio sulla Quattro corsie, nei pressi di Rudas, e ulteriori iniziative. Sempre nel 2018 – ricordano Luigi Addis, Sergio Floris, Salvatore Scala e Carlo Sechi - si devono registrare ancora contrapposizioni e accuse ad alta intensità da parte dell’Opposizione di Centrodestra, la quale ricorreva artatamente alla leva del Ppr (forse il reale obiettivo di tanta agitazione), al contempo i 5 stelle lanciavano accuse di stallo al Governo e alla Regione, all’epoca entrambe di Centrosinistra. Nel mentre rullavano i tamburi delle campagne elettorali per le Elezioni regionali prima e comunali poi. Il 5 luglio 2019 la commissione Via portò il lotto da quattro corsie a due corsie (a Roma governano ancora per poco 5 stelle-Lega, mentre il Centrodestra si era già insediato in Regione e lo avrebbe fatto anche nei Comuni di Alghero e Sassari). A gennaio 2020 un’ulteriore bocciatura da parte del Mibact, la quale inaspriva il clima, con l’unica idea comune di rivolgersi al presidente del Consiglio Conte, in quanto la questione veniva considerata sostanzialmente politica e non tecnica».
«Da sempre abbiamo ritenuto fondamentale il problema della mobilità interna ed esterna alla nostra città nonché irrinunciabile il completamento di tale opera ma, al contempo, abbiamo sollevato sostanziali perplessità sulle scelte del tracciato, su alcune opere ad alto impatto agricolo, economico, ambientale e archeologico, e perciò anche particolarmente onerose. In sintesi, dopo aver riepilogato i passaggi salienti avvenuti attorno a questa intricata vicenda, pur consapevoli dei notevoli ritardi accumulati, ci chiediamo se sia ancora possibile apportare miglioramenti significativi al tracciato di progetto per portare a buon fine questa importante opera. Rielaborando e integrando un nostro precedente intervento del settembre 2015, abbiamo ritenuto di dare comunque un contributo al dibattito in corso». Cinque i punti messi sul tavolo da Sardenya i Llibertat, a partire dal «cambio di tracciato con previsione di collegamento della Ss291 della Nurra alla vicina Ss127bis (attuale strada che da Rudas conduce ad Alghero), apportando una riduzione di sezione dell’isola spartitraffico, affiancando i terreni di proprietà regionale di Surigheddu per raggiungere la piana di Calvia, alle porte della città, riducendo in tal modo le opere a più elevato impatto ambientale, conseguentemente risparmiando ingenti risorse finanziarie, danni all’ambiente e al patrimonio agricolo». A questo si aggiungerebbe un «cambio di tracciato anche per la bretella di collegamento con l’aeroporto, la quale innestandosi dalla Quattro corsie, all’altezza dell’uscita per Olmedo, potrebbe ricalcare il percorso dell’attuale Ss291 Sassari-Santa Maria La Palma, con prosecuzione sulla Sp42 Strada dei Due mari, direzione aeroporto e viceversa».
In questo modo, «le risorse risparmiate potrebbero essere reimpiegate per un miglioramento generale della viabilità locale, in particolare della Strada dei Due mari che assicura il collegamento tra Alghero e Porto Torres. Tale strada, insidiosa e pericolosa, sottoposta ad un intenso traffico commerciale e turistico, percorsa da mezzi pesanti ed agricoli, comunque necessita di interventi urgenti volti a migliorarne sia la sicurezza che l’efficienza». Questo, «nonostante il notevole ritardo con cui comunque si arriverà alla conclusione della Quattro corsie Alghero-Sassari, si dovrebbe perseguire con determinazione una soluzione più moderna e in linea con i tempi (soluzione adottata ormai in molte città d’Europa), cioè la prosecuzione della linea metropolitana di superficie per collegare Sorso e Sassari sia all’aeroporto che al centro di Alghero, opera per la quale sono disponibili in buona parte risorse finanziarie della Rete metropolitana del Nord Sardegna». Infine, l'ultimo punto messo sul tavolo da Addis, Floris, Scala e Sechi, è «quello che riguarda la realizzazione della tanto attesa circonvallazione urbana, che restituirebbe la vivibilità perduta alla nostra città. In tal modo si porterebbe a completamento una rete integrata della mobilità dell’intero territorio».
|