Red
28 febbraio 2020
Contrabbando doganale: sequestrata barca a vela
I finanzieri della Stazione Navale di Cagliari ed i funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Cagliari hanno sottoposto a sequestro amministrativo cautelare un’imbarcazione del valore di 160milaeuro per aver evaso tributi per oltre 35mila euro

CAGLIARI - I finanzieri della Stazione Navale di Cagliari ed i funzionari dell’Agenzia delle Dogane di Cagliari hanno sottoposto a sequestro amministrativo cautelare un’imbarcazione del valore di 160milaeuro per aver evaso tributi per oltre 35mila euro. Si tratta di un’imbarcazione a vela di 16metri, modello sloop “Jeanneau 53”, ormeggiata nel porto turistico di Teulada e di proprietà di una società di diritto statunitense, per la quale è stato accertato il mancato rispetto delle condizioni per usufruire del beneficio dell’esenzione dai diritti di confine per i mezzi di trasporto battenti bandiera extra-Ue, in violazione della normativa unionale e nazionale.
Le indagini hanno permesso di accertare che l’effettivo utilizzatore dell’imbarcazione risultava essere un cittadino residente in Bulgaria, manager della società statunitense proprietaria, creata ad hoc per la fruizione di tale bene di lusso nelle acque comunitarie, in regime di temporanea importazione e, conseguentemente, in esenzione del previsto pagamento dei diritti di confine. L’operazione condotta dai funzionari dell’Ufficio delle Dogane con il Reparto Operativo aeronavale di Cagliari nella lotta al contrabbando doganale delle imbarcazioni da diporto, si inserisce in una vasta e capillare attività di monitoraggio delle marine isolane che, negli ultimi anni, ha portato a sviluppare un’intensa attività investigativa e di intelligence.
Attività sfociata nel sequestro di decine di imbarcazioni che, fraudolentemente, beneficiavano delle agevolazioni previste dal regime doganale di ammissione temporanea. Una buona parte degli yacht sequestrati erano, infatti, fittiziamente intestati a società straniere la cui disponibilità, invece, era riconducibile a cittadini dell’Unione europea che, in tal modo, aggiravano la normativa doganale per evitare il pagamento dei diritti dovuti.
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