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Red 16 maggio 2020
Furto e droga: 4 denunce ad Olbia
Prosegue l’attività della Polizia di Stato che, nonostante il particolare scenario nazionale legato all’emergenza Covid-19, in diversi ambiti operativi ha consentito al personale del Commissariato di Olbia di denunciare quattro persone ritenute responsabili di vari reati
Furto e droga: 4 denunce ad Olbia

OLBIA - Prosegue l’attività della Polizia di Stato che, nonostante il particolare scenario nazionale legato all’emergenza Covid-19, in diversi ambiti operativi ha consentito al personale del Commissariato di Olbia di denunciare quattro persone ritenute responsabili di vari reati. Gli agenti dell'Ufficio Controllo del territorio del Commissariato di Olbia, hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Tempio un 32enne olbiese, già noto alle Forze dell'ordine, che, sebbene ristretto in regime di detenzione domiciliare nella sua abitazione, non era presente a due diversi controlli degli agenti. Oltre a dover rispondere in futuro del reato di evasione, il Tribunale di Sorveglianza potrebbe ristabilire nei suoi confronti l'espiazione della pena in carcere.

Un equipaggio della Squadra Volante ha proceduto al controllo di un veicolo con a bordo un 23enne romeno, già noto alle Forze dell'ordine. Durante il controllo, l'uomo ha assunto un atteggiamento guardingo e diffidente, destando sospetti negli agenti, che hanno perquisito l'auto ed il giovane. I poliziotti hanno trovato quattro dosi di cocaina, nascoste e, secondo la Polizia, certamente destinate allo spaccio. Lo stupefacente è stato sequestrato ed il 23enne è stato denunciato in stato di libertà, per detenzione di droga a fini di spaccio, alla Procura della Repubblica di Tempio Pausania.

Nel corso del servizio di prevenzione recentemente attuato con l’impiego di diverse Volanti simultaneamente, gli agenti hanno identificato due giovani, in possesso di “strane” chiavi artigianali lunghe una ventina di centimetri, delle quali avevano frettolosamente cercato di disfarsi alla vista della Polizia. Accompagnati negli uffici del Commissariato, i due sono risultati avere precedenti per furto, uno di essi, più specificamente, ai danni di apparecchi da gioco, proprio con l’utilizzo di strumenti artigianali identici a quelli ritrovati. Uno degli “attrezzi” consentiva l’apertura delle serrature delle “slot” mentre un altro, più sofisticato, introdotto nella fessura delle monete, consentiva di ingannare il sensore dell’apparecchio da gioco, che rilevando una costante introduzione di denaro, permettendo di giocare all’infinito. Gli “attrezzi del mestiere” sono stati sequestrati ed entrambi sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Tempio Pausania, per possesso di strumenti per aprire o forzare serrature, contravvenzione penale punita con la pena variabile tra sei mesi e due anni.
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