Il delegato Wwf Italia per la Sardegna Carmelo Spada ed il referente regionale della Lipu Francesco Guillot hanno inviato una lettera al sindaco di Alghero Mario Conoci, all´assessore comunale all´Ambiente Andrea Montis, al presidente della Commissione comunale Ambiente Christian Mulas ed al dirigente comunale del Settore Ambiente per avere spiegazioni sulle operazioni di pulizia della spiaggia
ALGHERO - In data 22 luglio, intorno alle 22.30, «abbiamo osservato, nei pressi del molo di sottoflutto, diversi mezzi meccanici gommati, compresi due cingolati, operare nella rimozione delle banquettes di posidonia depositate sulla spiaggia dalle mareggiate dei mesi scorsi; inoltre nella spiaggia di via Lido, all’altezza della scuola elementare di via Malta, abbiamo documento l'intervento di vari mezzi meccanici gommati. In particolare uno di questi con la benna raccoglieva, non già foglie di posidonia, bensì sabbia che veniva sversata all'interno di un carrello».
Quanto accaduto ieri notte (mercoledì)
[LEGGI] non è passato inosservato agli occhi degli ambientalisti locali, che ora chiedono spiegazioni. Infatti, il delegato Wwf Italia per la Sardegna Carmelo Spada ed il referente regionale della Lipu Francesco Guillot hanno inviato una lettera al sindaco di Alghero Mario Conoci, all'assessore comunale all'Ambiente Andrea Montis, al presidente della Commissione comunale Ambiente Christian Mulas ed al dirigente comunale del Settore Ambiente per avere spiegazioni sulle operazioni di pulizia della spiaggia.
Ai sensi di legge, gli ambientalisti chiedono «di sapere se le operazioni descritte siano conformi alla normativa regionale di settore e alle ordinanze comunali emanate, ed in particolare che venga accertato dalla Pubblica amministrazione se i lavori che vengono eseguiti siano conformi alle autorizzazione in corso, ed specificamente si chiede che vengano effettuati opportuni controlli al fine di verificare se, ed eventualmente, venga rimossa o spostata sabbia e dove questa venga depositata e a quale scopo», concludono Spada e Guillot.
Nella foto: un momento dei lavori