Red
1 agosto 2020
Al Nuraghe Palmavera, La moglie di nessuno
Proseguono gli appuntamenti con il Festival Nur 2020, organizzato dalla Compagnia Teatro d’Inverno nell’ambito del progetto “Intersezioni/rete di festival senza rete”. Domani sera, nel Complesso archeologico algherese, andrà in scena una produzione della compagnia “Il Crogiuolo” di Cagliari, drammaturgia e regia di Virginia Martini, con Rita Atzeri e la collaborazione di Matteo Procuranti

ALGHERO - Proseguono gli appuntamenti con il Festival Nur 2020, organizzato dalla Compagnia Teatro d’Inverno nell’ambito del progetto “Intersezioni/rete di festival senza rete”, frutto della sinergia che vede coinvolte nella creazione di un itinerario culturale regionale, le compagnie Teatro d’Inverno di Alghero, Teatro Tragodia di Mogoro, Bocheteatro di Nuoro, Abaco Teatro di Monserrato, Teatro del Segno di Cagliari e L’Effimero Meraviglioso di Sinnai. Domani, domenica 2 agosto, alle ore 21, nel Complesso archeologico Nuraghe Palmavera di Alghero andrà in scena “La moglie di nessuno”, drammaturgia e regia di Virginia Martini, con Rita Atzeri e la collaborazione di Matteo Procuranti: produzione della compagnia “Il Crogiuolo” di Cagliari.
Joyce Salvadori Lussu per i più è solo la moglie di Emilio Lussu. La protagonista dello spettacolo è una come tante, concentrata su una vita che nel tempo si è riempita di oggetti e svuotata di contenuti. Ma la vita la costringerà, per fortuna, a cercare di andare oltre. Ecco riaffiorare dalle note biografiche la sua vicenda esistenziale fatta di militanza, di guerra partigiana in Francia ed in Italia, la Medaglia d’argento al valor militare; ecco gli studi in filosofia, il diploma in filologia e letteratura portoghese all’Università di Lisbona; la militanza nella Sinistra socialista ed i movimenti di liberazione dell’Africa e del Medio oriente; la pubblicazione come autrice di diari, romanzi, saggi, raccolte di poesie.
La Joyce della scena si trova ad interrogarsi sul significato attuale delle idee e delle azioni che Joyce stessa ci ha lasciato in eredità. La moglie di nessuno non è uno spettacolo su Joyce Lussu bensì uno spettacolo con e per Joyce Lussu. Cercando di allontanare gli spetttori da ogni possibile agiografia, la drammaturgia propone una sorta di conversazione “involontaria” con Joyce, una conversazione in cui confluiscono il suo tempo e quello di chi guarda, i problemi con i quali si è dovuta misurare lei e quelli con cui ci misura quotidianamente, il suo percorso, le sue convinzioni, i suoi dubbi e, insieme, anche quelli degli spettatori.
Nella foto: Rita Atzeri
|