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14 ottobre 2020
Migranti in rivolta al Pagi di Sassari
La condizione degli ospiti del centro di accoglienza di Predda Niedda era stata denunciata nei giorni scorsi dalla coordinatrice della sezione sassarese della Lega Marina Puddinu e dal consigliere regionale Ignazio Manca

SASSARI - “Vogliamo uscire da qui” è il grido di protesta con cui, un gruppo di migranti del centro Pagi di Sassari, giustifica la rivolta di ieri sera nonostante la positività al coronavirus. La presenza delle forze dell’ordine in assetto anti-sommossa, chiamate come rinforzo dalla volante di pattuglia, non ha intimidito il gruppo di migranti che hanno iniziato il lancio di oggetti di tutti i tipi anche contro le auto dei passanti sulla strada per Alghero a Predda Niedda.
La rivolta è il risultato di una situazione di malessere, che prosegue da mesi vista la permanenza degli ospiti del centro e peggiorata dopo la notizia della positività al Covid con il primo tampone. Ora impazienti di sottoporsi al secondo, i migranti inscenano la rivolta.
La condizione degli ospiti del centro di accoglienza di Predda Niedda (57 positivi, di cui 55 migranti e 2 operatori) era stata denunciata nei giorni scorsi dalla coordinatrice della sezione sassarese della Lega Marina Puddinu e dal consigliere regionale Ignazio Manca nell’interesse di cittadini sassaresi e migranti. Intanto il direttivo della Lega di Sassari si augura che gli ospiti del centro Pagi siano più rispettosi delle regole imposte dalla situazione tramite gli atti della Presidenza del Consiglio dei Ministri e rivolge un ringraziamento agli operatori delle forze dell’ordine che anche in questa occasione hanno mostrato grande professionalità conclude Marina Puddinu.
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