Red
16 dicembre 2020
Nasce Ritornare a casa plus
«Più efficacia agli interventi per le persone non autosufficienti e disabili». Il presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas commenta così l´unione del programma “Ritornare a casa” e degli “Interventi a favore di persone in condizioni di disabilità gravissima”

CAGLIARI - Dall’unione del programma “Ritornare a casa” e degli “Interventi a favore di persone in condizioni di disabilità gravissima” nasce “Ritornare a casa Plus”. La Giunta regionale approvato le linee d’indirizzo 2021/2022 del programma Ritornare a casa, che introducono importanti novità alla misura nata per favorire la permanenza al proprio domicilio, e comunque in un ambiente familiare, delle persone con grave non autosufficienza che diversamente sarebbero costrette a un’assistenza continua in apposite strutture.
«Il nostro – dichiara il presidente della Regione autonoma della Sardegna Christian Solinas – è un segnale di massima attenzione per le persone che soffrono e le loro famiglie. L’obiettivo è quello di rendere ancora più efficace e accessibile una misura che oggi nell’Isola dà sostegno a 4mila beneficiari, persone che, grazie a Ritornare a casa, possono ricevere l’assistenza di cui necessitano, a domicilio, circondati dall’affetto dei propri cari». Fra le principali novità introdotte, l’informatizzazione del processo di valutazione e progettazione delle misure da erogare (all’interno del Sistema informativo sanitario integrato regionale e l’assegnazione pluriennale delle risorse.
«Un’impostazione che consentirà – dichiara l’assessore regionale dell’Igiene e sanità e dell’assistenza sociale Mario Nieddu – una migliore pianificazione degli interventi e un impiego più efficiente delle risorse a disposizione, una dotazione finanziaria che per il 2021 ammonta a 56,2milioni di euro, di cui 35milioni del Fondo regionale per la non autosufficienza». Per garantire una più incisiva e unitaria presa in carico delle persone non autosufficienti e disabili, sono stati previsti quattro diversi livelli a cui corrispondono finanziamenti crescenti in ragione del grado di assistenza richiesto e della capacità economica (Isee) del beneficiario. «Risorse che – conclude Nieddu – potranno essere utilizzate sia per i servizi d’assistenza necessari, sia per il sostegno dei “caregiver” familiari».
Nella foto: l'assessore regionale Mario Nieddu
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