Red
9 febbraio 2021
Il grido d´allarme delle associazioni per disabili
«A causa della pandemia è difficile accedere ai servizi sanitari», denunciano i rappresentanti di sette sigle, che chiedono una risposta da parte del sindaco di Sassari Gian Vittorio Campus e dai vertici dell´Ats

SASSARI - «In tempi di pandemia il mondo della disabilità sassarese si sente abbandonato. E' diventato difficile accedere a visite specialistiche, a prestazioni riabilitative, rinnovare piani terapeutici, accedere ai contributi e così via. Per questo, unitamente a tante associazioni, è stata chiesta un'audizione urgente alla Commissione Disabilità del Comune di Sassari. A due settimane dall'invio di questa richiesta non abbiamo ancora ricevuto risposte. Ci dispiace che questa realtà, che sta soffrendo un disagio aggiuntivo, non venga per niente presa in considerazione».
Questa la denuncia di Aivips Ets Paraparesi spastica, Amas onlus Sardegna-Associazione malattia Alzheimer Sardegna, Afarp-Associazione familiari per la riforma psichiatrica, Ufha-Unione famiglie handicappati, Uildm-Unione italiana lotta alla distrofia muscolare sezione Sassari “AndreaCau” odv, Anpa-Associazione nazionale per l’autismo e Uici-Sezione di Sassari, le sette sigle che si sono riunite nelle scorse settimane. Dall'incontro, sono emerse diverse criticità legate al modo in cui sono cambiati i servizi nei confronti dei cittadini con disabilità. «Non avendo avuto alcuna risposta dalla Commissione Disabilità – proseguono le sette sigle - si chiede con forza al sindaco di Sassari e ai dirigenti dell'Ats di ascoltare le associazioni per trovare insieme le soluzioni più opportune. Dall'Azienda sanitaria ci si aspetta che vengano messe in campo tutte le azioni utili per aiutare chi vive nel disagio a superare questa fase difficile».
Inoltre, l'auspicio delle associazioni è che «le comunicazioni seguano un percorso istituzionale e non passino solo o principalmente attraverso i social. Questa modalità ha creato più volte confusione e disagio. In conclusione, si richiede una programmazione del piano vaccinale per persone con disabilità, che sono persone fragili, con patologie croniche invalidanti e progressive. Dato lo stretto rapporto con i caregiver, la loro vaccinazione deve essere contestuale. Sarebbe per altro necessario che gli accompagnatori possano accedere alle strutture sanitarie in caso di ricovero dei propri cari con gravi patologie invalidanti come ad esempio decadimento cognitivo (Alzheimer) così come accade in altre realtà della Penisola. Inoltre, il settore è allarmato per la disfunzionalità dell'accesso ai servizi erogati dai Csm e per il destino riservato alle Comunità dedicate ai pazienti psichiatrici, “Mandorli” e “Ginestre”, attualmente ospitate nei locali di Rizzeddu. Si chiede gentilmente – conclude la nota delle associazioni - un riscontro dal signor sindaco di Sassari e dai dirigenti Ats».
|