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Red 13 marzo 2021
Truffa a Portoscuso: sequestrati 190mila euro
Truffa aggravata ai danni dello Stato e reati fiscali. I militari del Nucleo di Polizia Economico-finanziaria della Guardia di finanza di Cagliari hanno sequestrato beni per oltre 190mila euro nei confronti di cinque imprenditori e una società
Truffa a Portoscuso: sequestrati 190mila euro

PORTOSCUSO - I militari del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Cagliari hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per oltre 190mila euro, emesso dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Cagliari su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di cinque imprenditori e una società. L’attività scaturisce da un’indagine nel settore della criminalità economico-finanziaria, che ha smascherato una frode finalizzata all’ottenimento di indebite erogazioni e agevolazioni previdenziali in favore di imprese operanti nel polo industriale metallurgico di Portoscuso.

Le investigazioni dei finanzieri hanno permesso di individuare negli autori della frode un gruppo imprenditoriale legato dal vincolo familiare, che hanno congegnato e posto in essere il meccanismo fraudolento. Attraverso il sistematico ricorso al licenziamento di lavoratori dipendenti e alla loro successiva riassunzione tramite aziende collegate a quelle che avevano effettuato i licenziamenti, le imprese coinvolte aggiravano le disposizioni di legge in materia, riuscendo così a ottenere illecitamente sgravi contributivi e agevolazioni economiche e fiscali, previsti dalla legge n.223/1991 ed erogati dall’Inps, per un ammontare di 198.057euro.

Attraverso questo modus operandi, le aziende responsabili della frode, beneficiando degli sgravi contributivi e dei contributi economici non spettanti e omettendo di versare all’Erario le imposte dovute, hanno potuto “abbattere” il costo della manodopera del personale impiegato, di fatto attuando forme di concorrenza sleale nei confronti delle imprese sane operanti nel contesto territoriale di riferimento, potendo evidentemente presentare ai committenti offerte economiche più vantaggiose. Inoltre, il provvedimento ha visto anche riconosciuta la contestazione alla compagine aziendale della violazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche.



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