Red
1 luglio 2021
«Opere pubbliche, diminuiscono le incompiute»
Passano da sessantasei a cinquantatre. «Forte accelerazione per sbloccare gli interventi», aggiunge il presidente della Regione autonoma della Sardegna Chritian Solinas

CAGLIARI - Sono passate da sessantasei (nel 2019) a cinquantatre (nel 2020) le opere incompiute in Sardegna, con una diminuzione di tredici opere pubbliche, che testimonia l’impegno della Regione autonoma della Sardegna nella realizzazione di quelle infrastrutture strategiche, ma bloccate. La forbice si allarga ancora di più se si prende in considerazione il dato del 2018, quando le opere pubbliche ferme erano ottanta (34percento in meno in due anni).
«I dati e le percentuali, elaborati sulla base degli elenchi trasmessi dai Comuni, raccontano il lavoro virtuoso svolto dalla Regione nel corso di questi due anni – spiega il governatore dell'Isola Christian Solinas - La Sardegna ha avviato positivamente la stagione dello sblocco dei cantieri, arrivando a risultati importanti sia sul fronte della modernizzazione infrastrutturale e sia sulla realizzazione di interventi complessi fermi ormai da anni. L’attenzione per i territori si è manifestata anche e soprattutto attraverso la volontà di dare risposte immediate a Comuni e agli Enti locali anche sul fronte degli interventi da portare a compimento, per garantire sempre più servizi ai cittadini e alle cittadine sardi e per combattere mali atavici come lo spopolamento e l’isolamento dei territori», ha concluso, evidenziando l’importante azione svolta per ridurre tempi di attuazione delle opere.
Si tratta di opere di pertinenza comunale come scuole, piscine, palestre, asili nido, auditorium e parchi, oltre strade, ponti, viadotti; in alcuni casi si parla di interventi fermi da oltre vent’anni. «Le incompiute rallentano le economie dei territori e, laddove permangono a distanza di venti o trent’anni, rappresentano il fallimento della politica – evidenzia l’assessore regionale dei Lavori pubblici Aldo Salaris - Siamo impegnati ad accelerare quanto più possibile la realizzazione di interventi che riteniamo necessari per lo sviluppo economico della Sardegna. Far ripartire i cantieri significa rimettere in moto l’economia e creare occupazione, trovando nuove opportunità di lavorio anche per chi, in questa delicata fase storica, lo ha perso. Oggi più che mai siamo determinati nella volontà e nell’impegno di smuovere ciò che era paralizzato». L’esponente della Giunta Solinas ha evidenziato anche l’importante lavoro che si sta portando avanti su alcune incompiute storiche come la diga di Cumbidanovu, sotto costante monitoraggio da parte della Regione, presente anche nell’ultimo elenco, ma la cui progettazione verrà completare a breve (si prevede il riappalto entro l’anno).
Nella foto: l'assessore regionale Aldo Salaris
|