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Cor 5 gennaio 2022
«Primo livello sempre più lontano per Alghero»
Con l´incorporazione dell´Ospedale Marino nell´Azienda Ospedaliero Universitaria si allontana quasi definitivamente la possibilità di vedere riconosciuto il Dea di Primo Livello per il presidio ospedaliero di Alghero. Grande preoccupazione tra i commissari: ecco tutti i nodi
«<i>Primo livello</i> sempre più lontano per Alghero»

ALGHERO - Preoccupazione per la situazione dei due ospedali cittadini sono state espresse nel corso della seduta della quinta commissione consiliare del Comune di Alghero, presieduta da Christian Mulas (Udc), nella quale ha mantenuto il numero legale l’opposizione, per assenza di alcuni consiglieri di maggioranza (Monti, Loi e Spano) ma soprattutto dell’assenza ingiustificata del dott. Flavio Sensi, direttore di Area. In particolare, il trasferimento della struttura complessa di ortopedia e quella della riabilitazione funzionale dalla Asl all'Aou di Sassari, con conseguente inquadramento dei medici nell'azienda universitaria, a decorrere dal 1 gennaio, rende più problematico il percorso verso il Dea di primo livello per i nostri ospedali, se non rimanendo indissolubilmente uniti a Ozieri.

Alla preoccupazione per il mancato accreditamento della terapia intensiva, per mancanza di un numero sufficiente di anestesisti, si aggiunge la perdita di ortopedia su Alghero negli ospedali di pertinenza dell'azienda territoriale, che manterrebbe l'unità ortopedica solo ad Ozieri. Come noto, ai sensi del DM 70 il Dea di primo livello deve necessariamente prevedere l'ortopedia e l'assistenza cardiologica con UTIC rianimatoria. La previsione fino a 110 posti letto del reparto Covid a bassa intensità, compresi i 45 posti letto integrativi, per i piani 2 e 3 dell'Ospedale Marino, afferente dal 1 gennaio al reparto di malattie infettive dell'Aou di Sassari, comporterà inoltre il trasferimento di oculistica al Civile e il possibile dirottamento della riabilitazione funzionale verso altri centri della provincia.

L'accorpamento di ortopedia e fisiatria in un unico piano, col dimezzamento dei posti letto, è già realtà da tempo. «Alghero sta facendo in pieno la propria parte per l'emergenza Covid a supporto dell'azienda universitaria sassarese e di altri centri della Sardegna, ma non possono essere a tal fine smantellati reparti ed ospedali. Serve una progettualità condivisa, soprattutto con la comunità algherese rappresentata dal Consiglio Comunale» hanno ribadito a più voci e all'unanimità i commissari. La Commissione ha audito nel merito il dottor Gioacchino Greco, responsabile sanitario facente funzioni del presidio, che ha illustrato la situazione e ha risposto alle domande dei commissari.

Si è entrati anche nel merito dei vaccini per i bambini che sono pochi e non coprono le tantissime richieste, si è parlato della situazione allarmante dei contagi in città, di cui si è perso il tracciamento, dei lavori previsti nel piano triennale della Asl (pronto soccorso, sopraelevazione di via Manzoni sede del distretto e messa in sicurezza), delle ipotesi di scorporo tra Asl e Aou, della futuribilità molto ipotetica del centro di robotica, dell'altra ipotesi poco percorribile, ma annunciata, di una nuova unità di terapia intensiva al Marino. Ci si è chiesti con quale personale di sala e con quali anestesisti, posto che fino ad oggi gli interventi chirurgici anche al Marino sono assicurati dagli anestesisti in carico alla Asl e la funzione postoperatoria è assicurata nell'unità mai accreditata di terapia intensiva posta al Civile.

Nella foto: un momento della riunione di martedì della Commissione Sanità, alla presenza del direttore Gioacchino Greco
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