S.A.
17 gennaio 2022
Contrordine: l´intensiva Covid di Alghero non riapre
Due annunci di riapertura in pochi giorni, entrambi disattesi da parte dei vertici di Aou Sassari. Mancati trasferimenti del personale sanitario, sindacati di traverso: l'epilogo di una vicenda che è lo specchio delle problematiche della sanità nel Nord Sardegna, con o senza pandemia

ALGHERO - Ad Alghero non riaprirà la terapia intensiva Covid come annunciato dai vertici Aou di Sassari (e in accordo con l'Asl). A distanza di una settimana e per ben due volte l' Azienda Ospedaliera Universitaria ha dovuto fare marcia indietro e disattendere i suoi stessi proclami che fissavano in sabato 8 gennaio prima e mercoledì 12 dopo, la riapertura dei letti di intensiva Covid all'Ospedale Civile.
La motivazione è la mancanza di personale sanitario, dagli anestesisti agli infermieri, fino agli oss. Non sono state sufficienti le prese di posizione all'interno della struttura, il rischio era paralizzare le attività degli altri reparti nei nosocomi algheresi, già ampiamenti svuotati dei loro servizi negli ultimi mesi a beneficio dell'emergenza pandemia. Il malcontento affiora anche tra i sindacati: le sigle Fassid e Fp Cgil nei giorni scorsi hanno contestato apertamente «l'assegnazione dei dirigenti medici con specialità non attinenti alla patologia e reparti Covid», richiamando i dirigenti dell'Azienda Ospedaliera Universitaria al rispetto delle normative e dei contratti di lavoro.
Intanto sono ancora inaccessibili i 30 posti letto della rianimazione inaugurata nel gennaio dello scorso anno, sempre nel capoluogo turritano. Peccato che non ci fossero gli standard richiesti per l'accreditamento regionale e abbia chiuso a luglio. Entro il prossimo mese potrebbe riaprire, una volta conclusi gli interventi necessari. Quella di Alghero, invece, resta un "monumento" da esibire solo in emergenza e senza il suo accreditamento sfuma la possibilità di vedere riconosciuto il Dea di Primo Livello per il presidio ospedaliero in città nonostante le dichiarazioni dell'assessore regionale Mario Nieddu intervenuto nel consiglio comunale di maggio 2021. Sarà interessante capire se le posizioni sono le stesse nella nuova adunanza fissata per venerdì 21 gennaio a Lo Quarter.
Dunque, la Regione Sardegna, in totale deficit di risorse umane e quindi di strutture, non trova altre alternative se non chiedere la collaborazione dei privati e ha scritto nei giorni scorsi al Policlinico di Sassari e al Mater Olbia ma per ora nessuno dei due ospedali ha attivato posti letto in area medica, ne in intensiva. Il primo avrebbe fatto sapere di attendere il pagamento delle parcelle delle precedenti ondate e il secondo non avrebbe fornito alcuna motivazione, nonostante abbia incassato solo due mesi fa ben 20 milioni di euro per "spese di funzionamento".
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