S.A.
14 marzo 2022
«Il direttore Asl Sensi è un arrogante»
I segretari di Cgil, Cisl e Uil della FP contro il direttore generale dell´Asl di Sassari che oggi non avrebbe ricevuto i sindacati insieme ad una delegazione di lavoratori nella sede sassarese. Appello all´assessore regionale

SASSARI - I segretari di Cgil, Cisl e Uil della FP contro il direttore generale dell'Asl di Sassari Franco Sensi. Stamane il dirigente dell'azienda sanitaria non avrebbe ricevuto i numeri uno dei sindacati e una delegazione di lavoratrici e lavoratori delle due strutture convenzionate, Ge.Na. e Coop elleuno, che hanno firmato una nota congiunta per esprimere il loro disappunto davanti «al gravissimo atteggiamento» di Sensi.
«Dopo aver atteso circa un’ora e mezza ed in seguito ad alcune interlocuzioni con la sua segreteria, nessuna traccia, ne tantomeno comunicazioni da parte del Direttore Generale» si legge nel comunicato diffuso dalle tre sigle sindacali. «È del tutto evidente che i problemi delle lavoratrici e lavoratori, con stipendi non pagati e/o sotto forma di acconto, ore contrattuali no garantite e così via dicendo, così come le forti criticità dei servizi sanitari e socio assistenziali, al Direttore Generale non interessano, oppure, ma non vorremo che fosse così, la sua assenza potrebbe derivare da una sorta di “ripicca” nei confronti di chi sta giustamente e doverosamente battagliando per rivendicare i diritti del lavoro, occupazionali, salariali e soprattutto del diritto e a difesa di una sanità territoriale, che nel sassarese è in preda alla desertificazione» spiegano.
I sindacalisti accusano il direttore generale «di eclissarsi e di sottrarsi ai propri doveri istituzionali». Per questi motivi chiedono all'assessore alla sanità «un intervento urgente ed autorevole, affinché in questo territorio si ristabilisca il rispetto verso il sindacato, favorendo relazioni sindacali esigibili al fine di attenzionare coloro i quali oggi manifestano i propri diritti, rispetto ai quali la ASL di
Sassari e l’ARES devono rispondere». E concludono annunciando una possibile «nuova giornata di protesta pubblica, con un forte impatto di contestazione nei confronti di un management che non risponde ai
doveri di ascolto e soluzione delle criticità ampiamente e ripetutamente rappresentate».
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