Antonio Burruni
3 aprile 2008
La rinascita di Casa Manno: Appalto a Giugno
Illustrato questa mattina il progetto dei lavori di recupero e riqualificazione dell’intera area nel centro storico di Alghero

ALGHERO – E’ stato presentato questa mattina, nelle sale comunali di Via Sant’Anna, il progetto dei lavori di recupero e riqualificazione della Casa Manno e dell’area attigua. L’Amministrazione Comunale ha acquistato la proprietà del rudere e dell’area di pertinenza, tra Piazza Duomo, Via Ospedale e Via Santa Barbara, per una somma di novecentotrentatremila ottocento euro in un’asta fallimentare tenutasi nell’Ottobre 2004. In quella che un tempo era una palazzina privata, nacque il 17 Marzo 1786 Giuseppe Manno, presidente del Senato del Regno di Sardegna prima e del Regno d’Italia poi. Presenti all’illustrazione del progetto, il sindaco Marco Tedde, l’assessore comunale ai Lavori Pubblici Gianni Spano, l’architetto Daniele Canu, progettista del lavoro, il presidente della “Fondazione Siotto” Aldo Accardo, l’architetto Fabio Corbia, collaboratore nel progetto insieme al professor Peghin, docente all’Università degli Studi di Cagliari. «Il Centro Storico è lo scrigno della nostra cultura e delle nostre radici. Siamo intervenuti spesso in modo deciso –ricorda il sindaco -
Per riqualificare e recuperare alcune zone, come il Vecchio ospedale o Lo Quarter». Insomma, il Centro Storico come cuore pulsante economico, sociale e culturale di Alghero. Marco Tedde ha anche ricordato la valutazione oltremodo positiva da parte della Soprintendenza ai Beni Architettonici, che ha apprezzato l’idea. Il progetto, come annunciato dall’architetto Canu, è composto da due fasi. La prima conservativa, recuperando la parte attuale, operando in “anastilosi” (procedimento già utilizzato con successo, per esempio, nel restauro del Partenone, del Sepolcro della Gherardesca, e della Cappella Ove tari nella Chiesa degli Eremitani a Padova). La seconda fase riguarderà invece la composizione architettonica, con lo sviluppo del progetto, con un sistema di architettura attuale, con stile non mimetico. Verranno utilizzati pietra e ferro, con pannelli in calcestruzzo autopulente (già usati, per esempio, a Berlino e nella Zona Garibaldi a Milano). Il programma dell’Amministrazione è quello di provvedere alla realizzazione di spazi museali che dovranno contenere notizie, reperti e materiali inerenti a vita ed opere di Manno, raccolte grazie all’operosa attività della Fondazione Siotto. Nell’occasione, il presidente Aldo Accardo, che ha dichiarato come questo progetto troverà sicuramente l’interesse e la collaborazione della Regione Piemonte e di altre Amministrazioni del territorio sabaudo (dove Manno andò a vivere dal 1816), ha annunciato la mole di materiale che la Fondazione intende collocare nel nuovo edificio. Un cospicuo materiale iconografico (quadri, stampe, pastelli ecc.) proveniente dalla Casa Manno di Villanova Solaro, piccolo comune piemontese in provincia di Cuneo. Spiccano tra gli altri alcuni oli di Rodolfo Morgari, di Tarsilla Calandra e di Giovanni Marghinotti; Oggetti vari provenienti sempre da Casa Manno, tra cui la divisa da ministro di Giuseppe Manno; Carte, autografi, libri appartenuti a Manno ed acquistati anche da privati ed antiquari piemontesi. Si tratta di materiale di straordinario valore. Vi sono molte prime edizione di opere, lettere e manoscritti di rilevante importanza; Il biliardo appartenuto allo storico e l’annessa boiserie; Due fondi librari (di Accardo e di Gardelin) di notevole importanza storico documentaria. Si tratta di oltre diecimila volumi con annessi mobili e scaffali. I fondi sono stati inventariati secondo corretti criteri biblioteconomici ed è in corso la catalogazione. Inoltre, l’Amministrazione Comunale chiederà alla Regione Autonoma della Sardegna la possibilità di poter utilizzare il Fondo Librario acquistato nel 1995. Oltre questo, il sito disporrà di una grande sala, utilizzabile sia come sala conferenze che come spazio espositivo, una seconda sala conferenze più piccola (al piano terra e primo piano), mentre il secondo e terzo piano ospiteranno spazi biblioteca, sale lettura, aule studio ed uffici.
Nella foto: Un’elaborazione virtuale dei lavori in progettazione
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