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Cor 17 agosto 2023
Falesia, lavori inutili e dannosi: c´è la petizione
Dopo la battaglia sul Rifugio di Mare, riparte prepotente la protesta contro il Parco di Porto Conte. «Un’opera inutile, ingiustificata e dannosa. Evitiamo lo sperpero e rivendichiamo il proficuo impiego del finanziamento pubblico»
Falesia, lavori inutili e dannosi: c´è la petizione

ALGHERO - Parco di Porto Conte nel mirino. Dopo la battaglia sul Rifugio di Mare, riparte prepotente la protesta contro i vertici di Casa Gioiosa responsabili, secondo una larga fetta di ambientalisti, di aver commissionato «un’opera inutile, ingiustificata e dannosa». L'oggetto della nuova protesta è «l'ingiustificata manomissione della falesia di Punta Giglio» deliberata dal Parco di Porto Conte con il progetto "Lavori di mitigazione rischio frana in falesie Punta Giglio". Falesia tutelata da un vincolo di conservazione integrale sancito dalla designazione di una Zona di Protezione Speciale (ZPS) e di una Zona Speciale di Conservazione (ZSC), entrambe inserite nella Rete Natura 2000 dell’Unione Europea ai sensi della Direttiva Uccelli e della Direttiva Habitat.

Lanciata anche una petizione online a cui hanno già aderito migliaia di cittadini. Il Parco di Porto Conte, d’intesa con altre istituzioni - si legge nel testo - ha varato un progetto sciagurato: “mettere in sicurezza” la falesia di Punta Giglio per poi posizionare tutt’intorno al promontorio 15 boe per l’attracco di "unità nautiche" per immersioni e altri "mezzi di trasporto collettivo". S’interverrà ingabbiando, trapanando, inserendo perni e facendo crollare parti della parete, estirpando tratti di vegetazione, posizionando ancoraggi e boe su fondali marini con colonie di coralli e campi di posidonia. «I lavori previsti sono in contrasto, come da più parti riconosciuto, con un fondamentale approccio di sostenibilità ambientale e di adattività allo svolgersi dei processi naturali e sono stati decisi al solo scopo di implementare la funzione turistica senza peraltro escludere il pericolo».

«Gli interventi invasivi, peraltro da manutenere periodicamente - è la denuncia forte - cambierebbero lo stato naturale del sito, compromettendo irrimediabilmente l'habitat naturale per la nidificazione e la sosta delle specie protette, migratorie e stanziali, in un’area dove gli unici interventi di mitigazione consentiti sono quelli relativi alla necessità di preservare la conservazione dei luoghi. Per la vigente normativa nazionale ed europea, recentemente rafforzata, non è consentito modificare o rimodellare, ma solo rigorosamente conservare e preservare nel suo equilibrio la falesia di Punta Giglio».



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