S.A.
14:34
«Alghero protesta ma il campo boe va avanti»
Così Michele Pais, consigliere comunale della Lega, denuncia con forza le ultime evoluzioni sul progetto promosso dal Parco di Porto Conte

ALGHERO - «Mentre la città protesta, mentre la comunità algherese ha espresso in ogni sede la propria contrarietà, si va avanti a testa bassa con il campo boe nella Rada di Alghero. È ormai chiaro: l’unico vero motivo di questa corsa affannosa è ottenere il finanziamento europeo da 2 milioni di euro. Nessuna evidenza scientifica, nessuna reale necessità ambientale. Solo logiche rovesciate, tese allo sperpero di denaro pubblico per un’opera inutile e dannosa». Così Michele Pais, consigliere comunale della Lega, denuncia con forza le ultime evoluzioni sul progetto promosso dal Parco di Porto Conte. «A dimostrazione plastica di quanto sta accadendo – aggiunge Pais – le decine di boe già acquistate, stoccate e pronte per essere installate, in barba alla volontà dei cittadini e all’assenza di qualsiasi relazione tecnico-scientifica che ne giustifichi l’urgenza. Si sta procedendo con il posizionamento entro il 30 giugno, non per salvare la posidonia o l’ambiente, ma unicamente per incassare il finanziamento. Un capovolgimento totale della logica amministrativa e ambientale».
Il consigliere della Lega sottolinea come, a oggi, «nessun ente scientifico qualificato, come l’Università di Sassari, abbia mai validato il progetto né partecipato alla sua progettazione. Lo studio universitario commissionato dal Parco parla sì di impatti correlati dell’ancoraggio, ma come una delle molteplici cause che incidono sulla posidonia, senza attribuire alcuna responsabilità esclusiva al diporto. Eppure si va avanti come se ci fosse una sentenza scientifica, quando invece si tratta solo di propaganda per giustificare un’opera utile solo a incassare soldi pubblici. La prova è che ne il Parco, ne l'ammiistrazione comunale hanno risposto alla mia interrogazione. Evidentemete si vuole nascondere la verità che, comunque, verrà a galla». Pais lancia anche un’allerta su possibili forzature future: «Temo che, una volta posizionate le boe, si tenterà di eludere i vincoli stringenti previsti dal progetto, rinviandone l’entrata in funzione. Una manovra che sarebbe gravissima, scorretta dal punto di vista amministrativo e potenzialmente foriera di responsabilità ben più gravi per chi l’autorizzasse».
Non manca l’accusa alla politica: «La responsabilità è di chi ha preferito non vedere, non ascoltare, non agire. La città chiedeva una rimodulazione, una revisione del progetto, ancora possibile. Invece, per motivi ideologici o per complicità politica, si è scelto il silenzio e la sottomissione a logiche burocratiche assurde, mettendo a rischio l’intero settore nautico locale». Pais chiude con un impegno fermo: «Farò tutto ciò che è in mio potere per impedire che il campo boe entri in funzione. Chiederò conto, in ogni sede, di queste decisioni e di chi se ne è assunto la responsabilità. Alghero non può essere sacrificata per l’ennesimo spreco di fondi pubblici. I cittadini meritano rispetto, non imposizioni».
Nella foto: decine di boe già stoccate a Porto Conte
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