|
Red
23 luglio 2008
Carlo Lauricella in mostra ad Alghero
"Sea of vapours", dal 25 luglio al 10 agosto presso Bonaire Contemporanea e Blanc, dalle ore 20 alle 23

ALGHERO - Le opere sono esposte in due spazi : Bonaire Contemporanea e Blanc, uno di fronte all’altro in via Principe Umberto, nel centro storico di Alghero. “Ex migrante” è il titolo di una serie di venticinque dipinti che apre la mostra Sea of vapours, dell’artista palermitano Carlo Lauricella.
Le opere nascono dalla “pietas” per il fatto di cronaca, da una emozione ricevuta dalla lettura del libro-inchiesta “I fantasmi di Portopalo” di Giovanni Maria Bellu, in cui si narra il disastroso naufragio avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 dicembre 1996 nei mari in prossimità di Porto Palo (SR), ma anche dalle immagini di cui i telegiornali, continuano a inondarci.
I 283 ritratti, sono lo sguardo lucido e spietato di quanti sono state le vittime, eseguiti con la tecnica del monotipo una scelta adeguata al fine di trasmettere al fruitore la percezione di immagini annegate: disfatte; consunte; sfaldate; corrose. Sono lì, li vediamo ma non c’è dato di riconoscerli o dare loro un nome ma soltanto la lettura di un numero che l’artista gli ha attribuito.
In un secondo ambiente un’installazione cinetica porta con sé i segni tangibili di un simulacro della catastrofe. Al centro dello spazio ondeggia quasi miracolosamente una zattera di legno in sospensione, sulla cui superficie riconosciamo le antropomorfie dilaniate e tumefatte di quattro manichini.
Sulle dissezioni anatomiche della resina, i bruni, gli ocra, i neri, i rossi, si fondono per rivelarci il marchio infamante della diversità: Clandestino. Questi corpi che rinvengono dal crepuscolo dell’ambiente circostante, sono ridotti alla condizione dell’animale, in balia di spietati mercenari.
Nel percorso della mostra troviamo un’installazione interattiva composta di tre contenitori che sono riproduzioni mimetiche di specchi d’acqua, all’interno delle quali galleggiano una certa quantità di foglietti di acetato trasparente sui quali sono dipinti volti di gente del viaggio della speranza che s’incontra per le strade a Palermo, trasfigurati pittoricamente.
Frammenti di volti in un incessante gioco di riflessi, sembrano svelarci un’irreparabile condizione di sofferenza umana. In questa spietata galleria d’immagini, il fruitore può idealmente compiere un virtuale recupero , adoperandosi nel tirar fuori dall’acqua i supporti trasparenti che compongono l’installazione. Atto simbolico di civile moralità.
La mostra si conclude con un video che dà il titolo alla mostra “Sea of vapours”. Narra di un immaginario viaggio della speranza, duro e spietato. Qui però nell’epilogo dell’arrivo l’autore compie, con dichiarato intento performativo, un gesto di umana partecipazione al dramma. Raccoglie con le sue mani i corpi martoriati delle vittime del mare.
|