|
S.A.
13:21
400 piante di Cannabis sul Coghinas: arrestato proprietario
Una fiorente coltivazione di oltre 400 piante di cannabis era stata scovata lo scorso 15 settembre lungo la riva nord del Lago Coghinas

OSCHIRI - Nel corso della mattinata di ieri 29 ottobre 2025, a Oschiri, i Carabinieri della locale Stazione Carabinieri hanno dato esecuzione a un’Ordinanza di Custodia Cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Sassari che dispone la sottoposizione agli arresti domiciliari nei confronti di un uomo ritenuto responsabile dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e furto aggravato. In particolare i Carabinieri della Stazione di Oschiri hanno condotto approfonditi accertamenti in merito alla una fiorente coltivazione di oltre 400 piante di cannabis che era stata scovata lo scorso 15 settembre lungo la riva nord del Lago Coghinas, nei pressi del Ponte “Diana”, grazie anche al supporto fornito dai colleghi del Nucleo Operativo della Compagnia di Ozieri e dei militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Sardegna di Abbasanta.
Nell’occasione, dopo prolungati servizi di osservazione, i Carabinieri di Ozieri e Oschiri, unitamente ai Cacciatori di Sardegna, alle prime luci dell’alba avevano arrestato 3 uomini che stavano irrorando la piantagione e curando il perfetto funzionamento dell’impianto di irrigazione. Nel complesso i Carabinieri avevano sottoposto a sequestro l’intera piantagione composta da oltre 400 piante, aventi un’altezza variabile tra gli 80 e 170 cm, diverse foto-trappole utilizzate per la vigilanza del sito, circa 1.000 metri lineari di tubazioni, 3 cisterne, diverse confezioni di concimi, insetticidi, attrezzatura da lavoro e per l’irrorazione di fitofarmaci. Proprio in merito ai campioni di cannabis prelevati dalla piantagione in sequestro, la Procura della Repubblica di Sassari che dirige e coordina le indagini ha disposto specifiche analisi eseguite dal laboratorio di chimica del Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Cagliari.
Le verifiche in questione hanno accertato che, a fronte di un prodotto netto ricavabile di oltre 40 chilogrammi e con una percentuale di T.H.C. medio pari a quasi il 9%, si sarebbero potuti estrarre più di 3,6 chilogrammi di principio attivo suddivisibili in circa 145.000 dosi giornaliere medie. In sostanza la piantagione sequestrata – qualora il prodotto fosse stato spacciato al dettaglio – avrebbe garantito un guadagno netto di circa 380.000 euro. Alla luce quindi degli accertamenti eseguiti, sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza nei confronti del proprietario del terreno ove sorgeva la piantagione sequestrata venendo appurato il suo pieno coinvolgimento e per tale motivo la competente Autorità Giudiziaria ha disposto nei suoi confronti la sottoposizione agli arresti domiciliari, pertanto, al termine delle attività di rito, l’uomo è stato condotto presso la propria abitazione ove permarrà a disposizione dell’A.G. mandante.
|