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Sara Alivesi 7 febbraio 2009 video
Alghero: la moda della slot machine
Il fenomeno del gioco d´azzardo elettronico è in preoccupante ascesa ad Alghero come nel resto dell´Italia ed è spesso legato a disagi di carattere sociale e psichico


ALGHERO – Ad Alghero, come nel resto dell’Italia, impazza la moda delle slot machines. Alle macchinette “mangiasoldi” non rinunciano, infatti, la maggior parte dei proprietari dei locali cittadini, garantiti da una più che discreta fonte di guadagno extra. Le slot machines possono essere di diverso tipo. Le più frequenti: sono i video poker, le multistation e i newvideo; con gli ultimi modelli in grado di determinare vincite fino ai mille euro. In realtà, le somme più alte possono essere accumulate attraverso diversi bonus consecutivi; una sola partita, invece, si limita a 50 euro.

Le speranze dei giocatori ruotano intorno al 75% della percentuale di vincita, inferiore se paragonata alle stesse apparecchiature presenti nei casinò dove si arriva al 95% . Il valore non è mai inferiore al dato indicato e viene calcolato su un ciclo di 14 mila partite, ossia 7 mila euro di giocate. La percentuale di guadagno si divide in egual misura tra il gestore della macchina e l’esercente del locale che incassano il 23%; oltre metà della torta spetta, invece, allo Stato, indiscusso “vincitore” dei giochi.

Ma come spesso accade, il gioco, accompagnato dal “dio denaro”, nasconde spesso insidie di varia natura, innanzitutto tra i clienti. I proprietari degli esercizi in città, interrogati sull’argomento, non riescono a stabilire una clientela-tipo, o meglio ne indicano più d’una. Dal signore che investe gli spiccioli avanzati del caffè, al ragazzo annoiato e spesso disoccupato; fino ai casi di patologia vera e propria, nota agli studiosi come gumbling o “gioco d’azzardo patologico”. Ovviamente provare l’ebbrezza di una partita, di una scommessa, di un gratta e vinci non ha mai fatto male a nessuno. Al contrario, può far divertire e sognare un po’. Il fenomeno del gioco assume una dimensione più preoccupante nel momento in cui si lega a disagi di carattere sociale o peggio ancora psichici.

Nella nostra cittadina gli aspetti negativi di questo fenomeno sono in ascesa. Il forte tasso di disoccupazione giovanile e non solo, conduce ragazzi, padri di famiglia e anziani ad investire il poco denaro a disposizione in speranze spesso vane. A parte statistiche e indagini varie, infatti, chi gioca abitualmente sa bene che si è inesorabilmente portati a perdere e il meccanismo che si insinua nella mente del giocatore è comunque di riprovare in attesa di “sbancare”. L’occupazione, gli interessi e le passioni, lo sport saprebbero, forse compensare chi affonda i propri malesseri, la noia e l’insoddisfazione nelle macchinette.

Slot machines al bando, dunque? Certo che no. Piacciano o meno, i giochi d’azzardo elettronici rappresentano una fonte di reddito per tanti, lo Stato in particolare. I disagi sociali e psichici appartengono ad un discorso molto più ampio che sempre lo Stato, inteso come Istituzioni ed Enti, dovrebbe e potrebbe affrontare in maniera diversa, dal denaro tanto per iniziare.




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