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Antonio Burruni 8 settembre 2009
«Dibattito su Surigheddu e Mamuntanas»
Sinistra e Libertà, prosegue la sua battaglia sulle zone del territorio algherese
«Dibattito su Surigheddu e Mamuntanas»

ALGHERO - «Nel trattare il tema del rilancio delle aziende algheresi di Surigheddu e Mamuntanas, il coordinamento cittadino di Sinistra e Libertà non può fare a meno di rilevare l’incuranza mostrata dal sindaco nei confronti del nostro invito ad allargare il dibattito sull'utilizzo dei due compendi agricoli». Inizia così il nuovo intervento di Giovanni Spano, responsabile agro e borgate del partito, che incalza, sottolineando come «lo snobismo dimostrato dal sindaco Tedde, è evidentemente riconducibile all’autoreferenziale entusiasmo che lo anima nel sostegno del piano di recupero regionale, di cui trapelano poche e sconfortanti notizie».

«Risulta davvero incomprensibile tale euforia, considerato che l’azienda di Mamuntanas, con i suoi quattrocentocinquanta ettari circa, non è oggetto di nessuna attenzione o di qual si voglia piano. A questo si affianca l’energica opera dell’assessore Prato che evidenziando una sconcertante quantità di impieghi per Surigheddu, rischia di farla diventare un’azienda per tutte le stagioni, con delle idee che fanno riferimento più ad un “parco a tema per famiglie”, che ad un’unità produttiva».

Secondo Spano, un utilizzo alternativo sarebbe possibile, creando una nuova classe di società giovanili autoctone, in grado di formare una cooperativa di grandi dimensioni con il compito d’individuare i più idonei criteri produttivi e dar luogo all’impianto di industrie di lavorazione del prodotto agro-alimentare. «Disperdere questa possibilità reale di sviluppo stabile e duraturo per favorire il solito progetto speculativo che arricchisce pochi (i soliti noti) e ai più lascia briciole di precarietà – prosegue - crediamo sia una operazione dannosa per il territorio e che squalifica l’intera classe politica algherese, compresa l’attuale Opposizione in Consiglio Comunale, stranamente silente sull’argomento».

«In questo contesto, riteniamo assolutamente necessario, che sulla destinazione produttiva di Surigheddu e Mamuntanas, si apra, in città, un dibattito largo, partecipato e democratico, che veda coinvolti, in primis gli addetti ai lavori, le associazioni di categoria, professionisti del settore, liberi cittadini, al fine di offrire alle forze politiche, sia dentro che fuori l’aula consiliare, un ampio corredo di analisi e di proposte, su cui fare sintesi. Non è possibile accettare senza discutere l’ennesimo piano calato dall’alto – conclude Giovanni Spano - che ripropone la monocultura turistica come unico futuro del territorio, in un momento in cui la chiusura della chimica sembra prospettare la fine del settore industriale e all’agricoltura viene riservato, nonostante il marketing e la propaganda del nuovo assessore regionale, un ruolo assolutamente residuale».



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