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A.B. 15 novembre 2009
Conclusa a Torino la conferenza tra Amianto e giustizia
E’ giunta al termine la tre giorni nazionale, giunta alla seconda edizione
Conclusa a Torino la conferenza tra Amianto e giustizia

TORINO - Si è conclusa a Torino la seconda conferenza nazionale sull’amianto, dal titolo “Amianto e giustizia”. Sono stati tre giorni di intenso lavoro, che hanno compreso una discussione ed ampio dibattito fra associazioni sindacati esperti, nella giornata di venerdì 6 novembre; due relazioni del senatore Felice Casson e del procuratore generale della Repubblica di Firenze Beniamino Deidda; una tavola rotonda con la presenza di cinque avvocati esteri (lo statunitense Mitchel Cohn, il francese Jean Paul Teissoniere, il belga Yan Fermon, l’elvetico Massimo Aliotta ed il tedesco Wolfang Apizsch); una manifestazione per il centro di Torino.

Cinque gruppi di lavoro in tema di amianto (“L’amianto in tribunale”, “Amianto e sanità”, “Eliminare l’amianto in dieci anni”, “Risarcire le vittime-riconoscere gli esposti”, “L’amianto in Europa e nel mondo”). le conclusioni di domenica mattina hanno riguardato gli impegni che le varie organizzazioni (associazioni, sindacati, istituzioni) hanno preso al fine di arrivare ad una soluzione definitiva del problema.

L’amianto è un’emergenza sanitaria ed ambientale che fa quattromila morti l’anno (in aumento costante fino al 2015-2020), che è diffuso in tutto il territorio nazionale con un’immane quantità di oltre trentamilioni di tonnellate. La conferenza è entrata nel merito, in particolare, del processo del secolo in tema di salute e sicurezza del lavoro contro le aziende multinazionali produttrici di amianto-eternit e consociate, il 10 dicembre a Torino si aprirà il processo. Sarà veramente un processo internazionale; gli avvocati europei citati nella tavola rotonda vi parteciperanno a tutti gli effetti, con le parti civili italiane, siano esse vittime, istituzioni, sindacati, associazioni. «Un avvenimento -così è stato sottolineato dai partecipanti esteri alla conferenza - che sarà determinante per tutte le azioni legali contro i responsabili dell’inquinamento e delle morti da amianto in tutto il mondo».

La conferenza si è rivolge al Governo, alle Regioni ed agli Enti Locali. anzitutto perché si attuino le leggi che già esistono. Al Governo (Ministero del Lavoro), si chiede di dare attuazione alla legge che eroga il fondo per le vittime dell’amianto; di fornire i denari necessari alle bonifiche dei siti di interesse nazionale (Ministero dell’Ambiente), di finanziare la ricerca per le cure delle più gravi malattie da amianto, in particolare i mesoteliomi (Ministero del Lavoro e della Salute), alle Regioni ed ai Comuni di predisporre le mappe della presenza di amianto iniziando a bonificare i territori, avendo come data utile e finale il 2015; si rivendica ancora alle Regioni l’attuazione della sorveglianza sanitaria nelle forme e nei modi indicati dalla conferenza stessa. ancora al Ministero del Lavoro ed all’“Inail£ di rendere effettivo il diritto degli ex esposti al risarcimento previdenziale per gli ex esposti che attendono da anni. si chiede ancora di riformare l’Inail “in conflitto di interesse” attribuendo le funzioni di riconoscimento delle malattie professionali e degli infortuni alle A-Usl (come già previsto dalla legge di riforma sanitaria del 1978). Alle organizzazioni mediche, in particolare agli Ordini dei Medici, si richiede di attivarsi perché vengano denunciate le malattie professionali che, per la gran parte non lo sono; alla magistratura che le malattie professionale, vengano indagate, invece che archiviate, ed i responsabili perseguiti.

Le organizzazioni che hanno promosso e partecipato alla conferenza, hanno annunciato fin d’ora che il 28 aprile 2010, “Giornata mondiale delle vittime dell’amianto”, attueranno la più vasta mobilitazione in tutto il territorio nazionale, allo scopo di raggiungere tutti gli obiettivi stabiliti.



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