Sergio Ortu
9 ottobre 2004
Indispensabile la vagliatura per evitare che la sabbia finisca in discarica
L’operazione richiede ovviamente la dotazione della macchina vagliatrice, uno strumento che dovrebbe essere utilizzato dopo aver raccolto le alghe

Solo con una semplice operazione di vagliatura al termine della raccolta delle alghe dai litorali sarà possibile evitare che quote piuttosto consistenti di finissima e bianchissima sabbia finiscano in discarica assieme alla Posidonia durante le operazioni di pulizia degli arenili. A sostenerlo ancora una volta è il professionista Giovanni Tilocca, geologo e curatore delle “Linee guida e criteri generali per la selezione e per la progettazione di interventi strutturali di difesa dei litorali in attuazione della Misura 1.3 Difesa del suolo” del P.O.R. Sardegna 2000/2006. L’operazione richiede ovviamente la dotazione della macchina vagliatrice, uno strumento che dovrebbe essere utilizzato dopo aver raccolto le alghe e averle almeno parzialmente lasciate asciugare. La procedura potrebbe essere magari un po’ meno rapida ma certamente si sarebbe sicuri di non asportare insieme alla posidonia la preziosa sabbia. «In uno studio da me svolto -spiega il geologo Giovanni Tilocca- ho potuto verificare come nella stragrande maggioranza delle operazioni di pulizia dei litorali in svariate località balneari della sardegna, la percentuale di sabbia asportata dalle ruspe che accumulano le alghe per poi trasferirle nei camion si aggiri tra il 60/80% del peso totale». Una cifra veramente esagerata che se aggiunta alla naturale erosione costiera parrebbe presagire una rapida scomparsa di numerosi arenili sardi nei prossimi dieci anni. Il dottor Tilocca ha quindi preparato in relazione a tale fenomeno un testo normativo per disciplinare le bonifiche da posidonia, posto all’attenzione dell’assessorato regionale ai lavori pubblici e dell’Università di Cagliari. Qualcosa che se entrasse nella fase operativa potrebbe fornire validi indirizzi alle amministrazioni comunali delle città balneari su come eseguire le operazioni di pulizia dei lidi. «Sarebbe comunque auspicabile -conclude il prof. Tilocca- che i comuni balneari dotassero il loro autoparco della vagliatrice. Uno strumento non eccessivamente costoso e che comunque sarebbe ammortizzato se si pensa agli eventuali costi per i rinascimenti». Il monito del professionista sassarese è rivolto chiaramente anche all’amministrazione algherese che ha già dimostrato di voler salvaguardare il proprio oro bianco(..la sabbia) ragion per cui dotarsi di una vagliatrice per la prossima stagione balneare non appare una soluzione malvagia. Intanto si attende la posa in opera di vegetazione marittima sulla parte terminale della litoranea per Fertilia, luogo oggetto di rinascimento. Solo così sostengono in molti si potrà arginare in qualche modo la violenza dei marosi invernali, ma soprattutto evitare che le auto vadano a parcheggiare a pochi passi dall’acqua lasciando sulla sabbia i loro carichi inquinanti:olio e grasso che vanno a danneggiare l’equilibrio naturale del lido.
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