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Monica Caggiari 9 ottobre 2004
Decreto “salvacoste”, conferenza del centro-sinistra
La conferenza è stata anche un momento di conferma dell’accordo tra centro–sinistra isolano e presidente Soru, il cui decreto è stato accettato tra critiche, più o meno propositive
Decreto “salvacoste”, conferenza del centro-sinistra

Il centro–sinistra algherese ha voluto fugare dubbi e sedare il dibattito, nato attorno al Decreto regionale d’urgenza “Salvacoste”, con una conferenza stampa, aperta al pubblico, ai simpatizzanti e ai detrattori. Così, per una mattinata, la sede dei dibattiti politici dell’Assemblea Civica ha ospitato una sorta di tavola rotonda, introdotta dall’avvocato Montalto. Il consigliere dei Ds, che ha ringraziato l’assessore Caria e il consigliere Pais per la loro presenza come forza politica di maggioranza cittadina, ha ribadito l’esigenza d’approfondimento della questione “salvacoste”, sottolineando che l’urgenza di spiegazioni derivava dalla complessità e ampiezza dell’argomento.
La conferenza è stata anche un momento di conferma dell’accordo tra centro–sinistra isolano e presidente Soru, il cui decreto è stato accettato tra critiche, più o meno propositive. Nessun dissapore, quindi, tra le varie correnti della minoranza cittadina–maggioranza regionale per quello che sembrava essere un primo “crocevia d’incomprensioni” sulla tortuosa strada del Governo Regionale, che per l’occasione era rappresentato dai consiglieri Mario Bruno e Silvio Lai. L’ospite principale, nonché interlocutore primario, è stato, però, l’On. Giuseppe Pirisi, Presidente della Commissione regionale per l’Urbanistica e diretto referente in materia di decreto. Pirisi, che è anche architetto, ha ribadito la necessità di regolamentare un settore fondamentale per lo sviluppo economico come quello urbanistico, per il quale da tempo era stato segnalato un preoccupante vuoto legislativo. Il presidente della commissione ha spiegato che, seguendo le direttive imposte a livello nazionale, attraverso il Codice Urbani dell’omonimo ministro del governo Berlusconi, la Regione ha deciso di fermare per tre mesi le concessioni edilizie nella fascia costiera di 2000 metri. Lo stop si protrarrà sino al 10 novembre 2004 e sarà rinnovabile solo per altri tre mesi. In questo periodo sarà necessario e indifferibile varare la legge regionale in materia, rispettando le direttive nazionali, a loro volta derivate da quelle comunitarie, in materia di pianificazione paesaggistica. Dal blocco saranno “fatte salve” le lottizzazioni convenzionate, ma solo se l’urbanizzazione primaria, ad esse riferita, è stata completata. Le zone urbane e quelle adiacenti, con destinazioni d’uso agricolo, artigianale e abitativo e con concessioni approvate saranno tutelate, con attenzione verso la designazione d’utilizzo e nel rispetto di un sempre più pressante sviluppo sostenibile. Giuseppe Pirisi ribadisce la volontà espressa da Renato Soru di voler essere aiutato dai sindaci dei comuni “colpiti” dal Decreto, ma rammenta che non è più tollerabile lasciare lo spettacolare paesaggio sardo solamente in mani estranee.
Una serie di critiche e dichiarazioni di comunanza d’intenti e di vedute si sono alternate durante la mattinata. Gavino Ruiu di “Uniti per il Riformismo”, L’On. Carboni, L’Avv. Spano e il consigliere Cherchi hanno ribadito la concordanza con le linee direttive del decreto, ma si sono interrogati su modalità d’attuazione e possibilità di concertazione con i comuni. Sono state molte le domande prettamente tecniche di geometri e responsabili del settore, per le quali il presidente della commissione urbanistica ha rinviato i chiarimenti all’assessorato regionale, confermando la disponibilità a valutazioni specifiche, oltre ogni generalizzazione. Alcune critiche sono state sollevate dall’assessore all’economia e bilancio Caria, che ha chiesto certezze definitive sui limiti, che secondo l’assessore non risultano chiari, e delucidazioni sulle zone che saranno “fatte salve”. Si è trattato di domande lecite, che hanno tuttavia rimarcato l’assenza dei referenti comunali, firmatari del ricorso dell’amministrazione algherese contro il decreto Soru. Pirisi ha sempre cercato di rispondere, facendo riferimento, in primo luogo, alle linee guida del codice Urbani. Appare chiaro che, in attesa della legge, che delineerà meglio la complessa materia, molto deve essere ancora discusso, chiarito e stabilito in via definitiva. L’importante è che nessuna delle parti politiche, locali e isolane, trascuri l’obiettivo centrale della legge, vale a dire il connubio tra tutela dell’ineguagliabile territorio isolano e lo sviluppo economico della Sardegna, troppo spesso minacciata da sfruttamenti esterni, che potrebbero rivelarsi antieconomici per i sardi stessi.

Nella foto: Giuseppe Pirisi



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