Antonio Sini
14 ottobre 2004
Non toccate gli Olmi di Via Napoli
L’Associazione Culturale l’Alba prende posizione contro l’intervento ventilato di abbattimento degli alberi

In merito all´abbattimento degli Olmi di Via Napoli ventilato dalla commissione lavori di rifacimento marciapiedi riunitasi in data 07 ottobre u.s., l’Associazione Culturale l’Alba contesta in maniera decisa tutte le motivazioni che sono state addotte per giustificare un tale intervento demolitivo.
«L´alterazione dei piani calpestabili soprastanti l´apparato radicale -si afferma in un comunicato stampa- è dovuta solo al cronico aberrante procedimento tecnico usato negli anni nel ripristino delle aiuole, consistente nel sottodimensionamento graduale degli spazi necessari al capillizio, per l´approvvigionamento di acqua ed elementi nutritivi.
Qualsiasi tipo di pianta -si afferma- anche quello ad apparato fittonante profondo, se sottoposto allo stesso trattamento, altera cordoli e pavimentazioni delimitanti.
Gli stessi olmi, laddove si sia avuta l´accortezza di concedere spazi assorbenti sufficienti, es. fronte B.N.L., non hanno mai manifestato l´inconveniente contestato. Nel secondo tratto della stessa via Napoli, la presenza degli alberi della stessa specie ed età, non ha minimamente impedito il ripristino dei marciapiedi con l´applicazione di opportune griglie filtranti.
Per ciò che attiene alle malattie riscontrate, non era presente neppure un agronomo, unica figura professionale autorizzata a formulare diagnosi; l´Assessore all´Ambiente era assente perché non invitato!
Gli alberi in questione -prosegue la nota- nonostante i reiterati maltrattamenti e le potature deturpanti cui sono andati soggetti, non presentano alcun segno di grafiosi, in virtù della propria appartenenza ad una varietà ibrida, che li rende invulnerabili a tale morbo.
L´unica forma patologica, oltremodo benigna, che attualmente manifestano è la scheletrizzazione del fogliame dovuta all´insetto "Gallerucella Luteola", che peraltro ha infestato tutte le piante cittadine della stessa specie.
La mancata intercettazione del parassita nei tempi e modi dovuti è una ulteriore prova di inadempienza inammissibile.
L´ufficio preposto, conclude il Comunicato, è da ritenersi inidoneo alla proposizione di ripiantumazioni pilota che, indorate da eufemismi quali riqualificazioni o recuperi, nascondono in modo insidioso il sacco del territorio e la dissacrazione della storia».
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