Il primo, censito al largo della località Costa Paradiso - Trinità d’Agultu e Vignola, il secondo nel cuore del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, nei pressi di Cala Corsara dell’isola di Spargi
SASSARI - A seguito di alcune segnalazioni di appassionati di immersioni, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Sassari, con l’ausilio del Nucleo Carabinieri Subacquei di Cagliari e della Sezione Investigazioni Scientifiche di Sassari, nonché degli archeologi della Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro, a bordo della Motovedetta d’altura della Stazione Carabinieri de La Maddalena hanno individuato due nuovi giacimenti archeologici, sommersi nei fondali marini della costa nord-orientale dell’isola.

Il primo, censito al largo della località Costa Paradiso - Trinità d’Agultu e Vignola (SS), è caratterizzato dalla presenza di alcuni dolia di epoca romana, risalenti al I sec. d.C., sparsi su un fondale ad oltre 50 metri di profondità. Il secondo, certamente quello più importante dal punto di vista scientifico, rinvenuto nel cuore del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, nei pressi di Cala Corsara dell’isola di Spargi (in un sito non molto distante dal celebre relitto della nave romana di Spargi rinvenuta nel 1939), è riconducibile al relitto di una nave oneraria di epoca romana, risalente ad un periodo compreso tra il II sec. a.C. ed il I sec. d.C.

Il servizio ha inoltre permesso di recuperare alcuni reperti dell’imbarcazione - cinque chiodi in bronzo, numerosi frammenti lignei e diverse lamine plumbee, tutti riconducibili alla struttura ed alla carena della nave - che serviranno agli archeologi marini della Soprintendenza sassarese per lo studio di questa importante scoperta e per organizzare una eventuale campagna di recupero. Si tratta di due rinvenimenti di considerevole valore scientifico, che potranno fornire un ulteriore contributo alla ricostruzione della storia del commercio marittimo nell’Isola durante la dominazione romana.