S.A.
3 agosto 2010
A Stintino le immagini del National Geographic
Nel forum cinematografico di “Stintino Moon Amour” si è parlato di natura attraverso le splendide immagini dei fotografi del National Geographic Italia

STINTINO - È stato come fare un viaggio attorno alla terra, alla scoperta delle bellezza della natura, del mondo animale, ma anche dell’uomo, delle tradizioni dei popoli e delle loro contraddizioni. Le fotografie del National Geographic Italia proiettate lunedì sera dal direttore della rivista Guglielmo Pepe sul grande schermo nella Piazza Berlinguer, in occasione dell’appuntamento “Aspettando Avatar”, hanno offerto uno spettacolo unico. Ad arricchire la serata anche la perfomance dell’esperto in robotica Luigi Pagliarini che ha indossato una tuta ipertecnologica di sua realizzazione, il Superavatar.
Il forum cinematografico organizzato dalla giornalista Miriam Mirolla in collaborazione con la Pro Loco di Stintino, si inseriva all’interno degli appuntamenti estivi del Comune costiero. L’incontro, nelle intenzioni dell’organizzatrice, voleva essere un momento per analizzare il film di James Cameron, Avatar che sarà proiettato questa sera in Piazza dei 45 nell’ambito di “Stintino Moon Amour”, e parlare di tecnologia virtuale, salvaguardia della natura con particolare attenzione ai temi dell’ecologia e della biodiversità.
Argomenti questi ultimi che sono stati affrontati attraverso la proiezione delle più belle immagini dei fotografi del National Geographic Italia. Guglielmo Pepe, direttore della rivista in Italia, ha fatto scorrere gli scatti che lui stesso ha raccolto e proposto nelle recenti mostre organizzate al Palazzo delle Esposizioni a Roma. Acqua, aria, terra e fuoco, quindi ancora Madre Terra con immagini uniche e stupende dall’Africa, dall’Europa, dall’Asia, dall’Oceania e dalle Americhe, per concludere il Nostro mondo con le immagini di uomini, donne, bambini e “leggende”, immagini che «colpiscono il cuore – ha detto Guglielmo Pepe – ma anche lo stomaco», in particolare per la loro drammaticità.
Un centinaio di fotografie in tutto che fermano un istante, un momento di vita e raccontano la realtà del nostro mondo. «Perché – ha sottolineato il direttore in Italia della rivista nata alla fine del 1800 – il fotografo del National Geographic non può, per etica e professionalità, ritoccare la fotografia che ha scattato, ma deve mostrare così com’è il mondo e ciò che contiene». Scatti suggestivi come quelli di Francesco Nonnoi che nell’attuale numero della rivista (anche in copertina), attraverso le parole di Francesca Ortalli, parlano del Parco nazionale dell’arcipelago della Maddalena.
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