Una giovane madre algherese con due figli piccoli vive da alcuni giorni in un garage prestato da un amico. I lavori saltuari non le permettono di sostenere l´affitto. Il Comune ha garantito che le pagherà una casa
ALGHERO - In tempi di crisi economica, di disagi familiari (questi sempre attuali), ma di assistenza dei Servizi Sociali, delle Chiese e delle associazioni laiche, può ancora capitare che una giovane madre con i propri bambini viva in un garage. Questa è la storia di Giovanna, (il nome è di fantasia) 31 anni, e dei suoi figli; una vita difficile alle spalle e che continua ad esserlo. Nessun compagno all'orizzonte, o meglio c'era ma li ha abbandonati; nessun genitore, quelli della donna sono deceduti; nessuna casa, o meglio c'era ma costava troppo (500 euro) rispetto ad un guadagno inferiore e per giunta precario.
Ad Alghero, la povertà esiste. Non affiora in superficie, forse, come nelle città più grandi e con una popolazione maggiore e più multietnica della nostra, ma esiste. Lo testimonia il lavoro quotidiano della Caritas che distibuisce pasti caldi ai bisognosi, non più gli "emarginati sociali", ma interi nuclei familiari in difficoltà nel mettere insieme un pasto. Lo evidenzia la disoccupazione in aumento, l'instabilità tra i giovani e non solo, che devono sperare se non in un posto fisso, nella casa di proprietà della famiglia, un porto sicuro, almeno quello.
La madre in questione non ha potuto contare su questo, ma solo su un sussidio di 300 euro al mese e un lavoro di pulizie per poche ore. Dopo il primo riflesso mediatico viene ricevuta dai Servizi Sociali e le viene garantito il pagamento dell'affitto di una casa che lei stessa dovrà trovare. Attualmente non ci sarebbero case comunali a disposizione - fanno sapere dagli uffici di competenza. Nell'attesa di sistemare i propri figli, di 9 anni e 7 mesi, in una casa e non in un garage prestato da un amico, farli dormire in un letto caldo e non in auto, fargli lavare nel proprio bagno e non in quelli rimediati dai conoscenti.
Foto d'archivio