Crescono le nuove povertà anche nel territorio della città di Alghero. Ecco la storia di un uomo che da quattro anni vive in una macchina parcheggiata sotto un albero. E non è il solo
ALGHERO - Il disagio sociale, così presente nella nostra città, in maniera silenziosa, sale alla ribalta della cronaca con prepotenza. Una prepotenza derivata dalla crudeltà dell’evento, dall’ignoranza di molti verso gli indifesi. Gli ultimi. I dimenticati. I nuovi poveri. Ora il fronte dell’informazione, segue i dimenticati, quasi che prima non lo fossero, quasi che prima fossero sfuggiti alla nostra attenzione. Così viene in mente una figura dimenticata, o forse no, ma che tanta gente vede, con occhio di compassione, ma tutto poi finisce li.
Forum di Alghero. Lo segnala proprio il forum: si tratta di un uomo che vive da circa quattro anni lungo lo slargo di Via Costa, dietro l’opulenta via che annovera i più grandi supermercati della città. Vive solo, e la sua casa è una vettura parcheggiata e obsoleta. Una punto, bianca, sommersa dalla polvere e dal sudiciume. E l’uomo ormai in balia del più totale disagio, cerca di sopravvivere “elemosinando” qualche spicciolo all’esterno del supermercato. Scaldandosi con coperte di fortuna e con cenci che hanno ridotto quell’angolo di città, posto sotto un albero d’acacia salina, desolatamente drammatico. E la sua vita rotola sempre uguale giorno dopo giorno.

Un caso, parrebbe, noto all’Amministrazione comunale, che non è riuscita a portare fra quattro mura più sicure un uomo che ha fatto della solitudine e dell’isolamento il suo “stile” di vita. Ma con grande sorpresa è spuntata un’altra “casa” che aveva come targa "Firenze", proprio accanto alla vecchia punto-abitazione, nello stesso slargo-rifugio (
nella foto). Un’auto di grossa cilindrata, anch’essa assunta a dimora. Tutto intorno sporcizia e tanta, troppa desolazione.
Ma è possibile tollerare ancora tale situazione? E’ possibile che degli uomini possano elevare a propria dimora una vecchia vettura? Con la rigidità del freddo inverno e sotto la pioggia, non è difficile affermare che entrambi vivono dentro in incubo. E non ci interessa sapere il motivo per il quale le due persone abbiano perso la misura della loro vita, siano caduti così in basso, rifuggendo la società, vivendo oltre i suoi margini. Sono uomini vinti. Sconfitti e smarriti. Aiutiamoli! Alghero ha l’obbligo morale se non anche istituzionale di dare loro una dimora e un ricovero prima che un dramma faccia salire alla ribalta la nostra città per la negatività di un fatto che molti conoscono, ma che hanno fatto l’abitudine a giudicare “quotidiano”.
Giovanna, con bimbi in garage. «La giovane madre algherese sarà sistemata in settimana». E' questa la rassicurazione dell'assessore ai Servizi Sociali del Comune di Alghero, Maria Grazia Salaris. Sarà la donna a dover trovare una soluzione abitativa (avrebbe già visionato alcuni appartamenti) ma i servizi le pagheranno l'affitto. Intanto, già da qualche giorno Giovanna (il nome è di fantasia) ha lasciato il garage e con i due bambini è ospite di un'amica.