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A.B.
19 agosto 2011
Uras: «La Sardegna va alla deriva»
Il rappresentante in Regione di Sinistra Ecologia e Libertà vede l’Isola come «una nave senza comando»

CAGLIARI - «La Giunta non vuole prendere atto della realtà. La Sardegna è stata scippata del nuovo regime di entrate e dei trasferimenti finanziari di cui aveva diritto. La Regione ha un Bilancio obbligato, nessuna risorsa manovrabile, pesanti situazioni debitorie maturate nella pessima gestione del sistema sanitario regionale e delle controllate e partecipate regionali. Le poche risorse veramente disponibili, di provenienza prevalentemente comunitaria, non si spendono o, peggio, sono utilizzate in modo clientelare». Questo l’incipit dell’intervento di Luciano Uras, rappresentante di Sinistra Ecologia e Libertà nel Consiglio Regionale.
«Le manovre economico-finanziarie dello Stato, sicuramente ingiuste, appaiono essere anche tragicamente inutili. I mercati ed i mercanti più hanno e più pretendono, animati da irrefrenabile ingordigia. I dati di oggi sono una pesante conferma. Di questo passo, senza che la Giunta Regionale si accorga di nulla, a qualcuno, tra Roma e Milano, verrà in mente di vendere la Sardegna a qualche speculatore turistico-finanziario per risanare il Bilancio dello Stato», prosegue il consigliere regionale.
«La Sardegna è una nave senza comando nel mare in burrasca. Va alla deriva e rischia di affondare. La soluzione ormai appare obbligata , il Consiglio Regionale è colpito nella sua funzione principale di legislatore, perde credibilità e ogni giorno di più è dipinto solo come un costo. La Giunta e il suo presidente sono in crisi permanente, costretti ad essere accondiscendenti e subalterni alle prepotenze dirigistiche dell’attuale Governo, incapaci di difendere anche diritti fondamentali dei cittadini sardi come la mobilità, il diritto allo studio o al lavoro. Un Esecutivo regionale passivo di fronte al progressivo illegittimo scippo delle risorse finanziarie del popolo sardo».
«Si approvino velocemente le necessarie norme di riforma a partire dalla riduzione del numero dei consiglieri regionali, se possibile con norma statutaria, e si vada al voto. Si stipuli un patto politico-sociale partecipato, di cui sia protagonista il popolo sardo, per una nuova responsabile sovranità capace di determinare riscatto morale, emancipazione dal bisogno, rinascita culturale, sociale ed economica dei sardi. Su questo progetto si misuri l’alternativa di governo delle forze democratiche, progressiste, di sinistra ed identitarie», ha concluso Luciano Uras.
Nella foto: Luciano Uras
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