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Red 24 agosto 2011
«Scandalo, commissari amici in Regione»
Secondo l´esponente del Partito democratico Mario Bruno le ultime nomine del Governatore Cappellacci non seguirebbero la correttezza istituzionale
«Scandalo, commissari amici in Regione»

ALGHERO - «Cappellacci in questi due anni e mezzo ha messo sotto tutela enti, aziende ed organi non solo della Regione, ma anche degli enti locali attraverso la nomina di commissari amici in sostituzione degli organi rappresentativi previsti dalle leggi di settore. Ma questa bulimia che divora tutto è esplosa incontenibile nella seduta di giunta dello scorso 18 agosto. Addirittura due commissari straordinari nominati nel corso della stessa riunione - denuncia il capogruppo Pd Mario Bruno - quello dell'Autorità d'ambito per le risorse idriche, organismo rappresentativo di tutti i comuni della Sardegna, nella persona dell'ingegner Franco Piga e quello di Enas, l'Ente acque Sardegna, nella persona del signor Davide Galantuomo».

«Due nomine frutto di una arroganza istituzionale senza pari e nello stesso tempo esemplari testimonianze dell'approssimazione con cui questa giunta affronta i temi istituzionali. Il commissario per l'Autorità d'ambito - ricorda Mario Bruno - è quello stesso Franco Piga già nominato nel medesimo incarico nel marzo del 2009 da Cappellacci appena insediato, con una nomina illegittima e poi sanata con una norma della legge finanziaria regionale n. 3 del 2009 in base alla quale quella nomina sarebbe dovuta scadere all'approvazione in termini ristretti di una nuova legge di riforma. In assenza, si sarebbero dovute indire le elezioni per la nuova assemblea in rappresentanza dei comuni».

«Passati oltre due anni di quella legge c'è solo una proposta che la giunta si guarda bene però da far tradurre in legge dalla sua maggioranza. E così gli enti locali restano esautorati da una funzione agli stessi legislativamente riconosciuta come quella del governo del servizio idrico integrato gestito da Abbanoa. Al posto degli enti locali, neanche sentiti in nome di un potere sempre più arroccato e chiuso in se stesso, vengono invece preferiti i commissari amici più stretti del presidente della Regione, prima Piga, poi Lippi, poi ancora Piga».

Nel frattempo - dice il capogruppo del Pd - si avvicina il 31 dicembre quando l'Autorità d'ambito verrà soppressa in base al decreto legge 225 del 2010, senza un organismo rappresentativo degli enti locali già costituito ed operante in Sardegna. «Identica approssimazione - secondo Bruno - e voluta arroganza istituzionale da parte della giunta Cappellacci per la nomina di Davide Galantuomo, già sindaco di di Quartu, a commissario straordinario di Enas». L'arroganza risiede nella volontà politica manifestata dalla maggioranza in Consiglio regionale di abrogare, con la recente legge sui diversi settori di intervento, l'articolo 24 della legge regionale n. 19 del 2006 istitutiva dell'Ente Acque della Sardegna, l'ente che gestisce tutte le risorse idriche della Sardegna trattenute da oltre 40 dighe, distribuite agli usi civili (Abbanoa), agricoli (consorzi di bonifica) e industriali ( consorzi ed aree industriali) attraverso oltre mille chilometri di canali e condotte.

Quell'articolo stabiliva che l'ente dovesse essere amministrato da un consiglio di amministrazione qualificato costituito da "tre esperti di elevato valore scientifico in possesso di comprovata professionalità ed esperienza acquisita in materia di sistemi ed infrastrutture idrauliche, gestione di servizi pubblici e sistemi organizzativi complessi". «Requisiti lontani anni luce dal curriculum del commissario appena nominato. Si saltano a piè pari le regole - denuncia ancora il politico algherese - e si può chiamare chiunque a ricoprire ruoli delicati e di responsabilità a prescindere dalle competenze specifiche necessarie. Cappellacci e la sua maggioranza in Consiglio regionale non si sono però accorti che, abrogando l'articolo 24 della legge n. 19 del 2006 hanno cancellato anche la norma che prevede per Enas un consiglio di amministrazione di 3 unità». «Così Enas non può avere un CdA ma solo un commissario straordinario in attesa che la stessa maggioranza in Consiglio regionale riesca ad approvare una norma di rettifica. Il Presidente Cappellacci - conclude Mario Bruno - avrebbe potuto nominare commissario un dirigente della Regione per il tempo necessario a rimediare al pasticciaccio legislativo da lui stesso prodotto. Ma questa si chiama correttezza istituzionale. Altra cosa rispetto al “destino” e al “manuale Cencelli” che a tutti costi voleva Galantuomo all’Enas».

Nella foto: Mario Bruno
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