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S.A.
12 settembre 2011
Stintino ricorda i suoi rais
La rassegna Incontri Stintinesi rende omaggio alle figure e ai mestieri del passato con la presentazione di tre libri che ripercorrono la storia di un paese e del suo mare

STINTINO - Tre libri che tracciano la storia di un paese, che scavano all'interno della memoria e nell'identità di una comunità che tiene alle sue origini, che va fiera dei suoi uomini che con i loro mestieri hanno lasciato una traccia profonda. Una comunità pronta a tributare il titolo di "Stintinese doc" anche a chi del paese non è ma con Stintino ha un profondo legame. Il riconoscimento è andato a Beppe Anfossi, erede dei proprietari della tonnara Saline e a Giaocchino Cataldo, ultimo rais della tonnara di Favignana.
Incontri Stintinesi di domenica - organizzati dal Centro Studi sulla Civiltà del Mare e dal Comune di Stintino - è stato proprio questo, un'occasione per valorizzare il territorio, il suo patrimonio materiale e immateriale, la sua identità. Al centro tre libri: Stintino tra terra e mare, atti del convegno omonimo svolto a Stintino un anno fa; L'ultimo rais della tonnara Saline, la storia di Agostino Diana pescatore di Stintino e Il pescatore di tonni. Al centro quindi un territorio e due persone, Agostino Diana e Gioacchino Cataldo. A presentare gli atti del convegno Stintino tra terra e mare invece ci hanno pensato invece gli storici Mauro Sanna ed Eugenia Tognotti.
E ieri sera alla presentazione dei volumi, nella sala consiliare del Comune di Stintino, c'era emozione e tanta commozione nelle parole e nei volti di chi era coinvolto in prima persona. A cominciare dal primo cittadino stintinese, Antonio Diana, nipote, figlioccio e compagno di pesca di Agostino Diana, l'ultimo rais della Tonnara Saline. Proprio a lui è dedicato uno dei tre libri fulcro della serata. Di quest'ultimo hanno parlato Elisabetta Addis e Bernardino Fantini, docenti dell'Università di Sassari. Il volume di circa 100 pagine, edito da Edes con all'interno numerose fotografie del rais, è stato scritto da Esmeralda Ughi, Ninni Ravazza, Salvatore Rubino, con la collaborazione di Gabriella Mondardini Morelli.
Emozione ha suscitato poi la presentazione del libro di Raffaele Mangano, "Il pescatore di tonni", e ancor di più commozione la testimonianza dell'ultimo rais della tonnara di Favignana, Gioacchino Cataldo. "Il lungo", "Nettuno", il "gigante buono" capace di trasmettere a chi lo ascolta il fervore dei tonnarotti, l'emozione di chi il mare lo porta dentro perché è nato rais, la commozione e la disperazione di chi, padre di famiglia, non può neanche comprare un uovo di Pasqua ai propri figli perché la pesca è andata male e non ci sono incassi. Un uomo che i tonni li rispetta e li pesca perché sono vita, la sua e della comunità. Dall'alto dei suoi 2 metri d'altezza per 140 chili di peso, Gioacchino Cataldo affascina e piace alla platea stintinese. Al collo, come ciondolo incastonato all'interno di un cuore d'oro, il dente di uno squalo di oltre 5 metri di lunghezza e 2 tonnellate di peso da lui stesso catturato.
Nella foto: Agostino Diana e Gioacchino Cataldo
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