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S.A.
15 settembre 2011
Golf: destra spaccata, Opposizione via
Approvata seppur con 36 voti favorevoli la legge sul golf che dà il via libera alla costruzione di una ventina di campi e anche costruzioni in deroga al Ppr. Sardisti votano contro la Maggioranza. L´Opposizione abbandona l´aula

CAGLIARI - E' legge il provvedimento per lo sviluppo turistico attraverso il golf, ma la maggioranza di centrodestra si spacca sulla realizzazione, in deroga al Piano paesaggistico regionale, di campi, residenze o alberghi connessi anche in sistemi delicati o nella fascia costiera (oltre i mille metri dalla battigia). I consiglieri Psd'Az hanno votato contro la legge che ha avuto 36 si' di Pdl, Udc-Fli e Riformatori.
Ha abbandonato l'Aula il centrosinistra che non ha partecipato ai lavori «di una norma che prevede sino a 3,5 milioni di metri cubi e 20 campi». Il capogruppo del Pd Mario Bruno ha detto che «parlare di golf in un momento come questo è ridicolo» e che «di fronte al vuoto, all’assenza di progetti senza prospettive per le nuove generazioni, non si può rispondere con la propaganda e gli spot». Gian Valerio Sanna, sempre del Partito Democratico, ha parlato di legge che «serve per ingannare» e ha citato l’approvazione dell’emendamento 26 come elemento chiarificatore degli obiettivi della maggioranza: «si dà mandato alla Giunta di modificare il Piano paesaggistico regionale per togliere il blocco alle edificazioni nella fascia costiera».
Dello stesso avviso il consigliere regionale di Sel, Carlo Sechi, secondo il quale «ha prevalso l’esigenza di mantenere ben saldi gli equilibri di governo e di accontentare le esigenze di gruppi economici ed immobiliari che premono per l’assalto alle parti più pregiate del territorio costiero». Soddisfazione, invece, nelle fila della Maggioranza - sardisti esclusi - che con il capogruppo in Regione del Pdl, Mario Diana, parlano «di un provvedimento destinato a fare da volano per lo sviluppo turistico, consentendo alla Sardegna di intercettare ingenti flussi da cui finora è rimasta esclusa e quindi di ampliare e riqualificare la propria offerta turistica». «Un risultato - sottolinea Diana - di non poco conto in un momento in cui tutti i livelli istituzionali sono chiamati a ridurre drasticamente la spesa pubblica».
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