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Red 14 novembre 2011
«Calich, allarmismo ingiustificato»
E´ quanto riferito da Sant´Anna, al termine del summit convocato nei giorni scorsi dal primo cittadino. Assenti i principali interlocutori. Numerose le iniziative sul tavolo
«Calich, allarmismo ingiustificato»

ALGHERO - Si è tenuto nei giorni scorsi l’incontro tra gli enti che hanno competenza sul governo e gestione della laguna del Calik e sul depuratore di San Marco. L’incontro chiesto dal Sindaco Marco Tedde per discutere le problematiche sulle quali c’è attenzione e preoccupazione ha visto le assenze importanti della Regione, dell'Arpas, Consorzio di Bonifica della Nurra, Abbanoa, e della Provincia di Sassari. Presenti a Sant'Anna il Servizio Demanio della Regione, Agenzia Laore, Parco di Porto Conte, Ass.regionale all’Ambiente – dipartimento Forestale, Enas, Genio Civile e Capitaneria di Porto.

L’incontro sarebbe servito per verificare lo stato di salute del Calik e i fenomeni di colorazione degli ultimi due anni e ipotizzare soluzioni al riguardo. I rappresentanti degli enti hanno esaminato i risultati degli incontri e delle conferenze di servizio sul tema ai quali tutti gli enti hanno partecipato, con attenta lettura delle analisi della qualità delle acque depurate fatte dall’Arpas. Dalla lettura delle relazioni - scrive l'ufficio stampa del Comune di Alghero - «è emerso che nel Calik sversano, oltre al depuratore di San Marco, l’impianto di depuratore dell’omonima Zona Industriale Asi, le acque reflue depuratore di Santa Maria La Palma, che raccoglie i reflui di Maristella e Fertilia e li sversa senza impianto di trattamento terziario, la Sogeaal e il depuratore di Olmedo».

Occhi puntati su Olmedo. A questo proposito il tavolo tecnico ha analizzato con attenzione la dichiarazione del rappresentante della Provincia di Sassari verbalizzata nella conferenza di servizi tenuta in Regione il 22/6/2011. “Il depuratore di Olmedo non funziona - riferiva – è sicuramente sottodimensionato per la portata attuale dei reflui. Non sono previsti interventi di manutenzione straordinaria ed è stato riscontrato che anche la manutenzione ordinaria viene seguita in modo alquanto approssimativo”. «Dichiarazioni gravissime - è stato evidenziato a Sant'Anna, scrive il portavoce - che potrebbero richiedere l’intervento di altre autorità».

Allarmismo ingiustificato. Da Sant'Anna poi, riferiscono che il sito dove oggi sorge il depuratore sarebbe «il migliore in quanto già operante in loco il depuratore dell’Asi e in quanto si tratta di area a destinazione industriale», puntualizzando che «esiste una condizione di psicosi e allarme ingiustificato soprattutto alla luce delle analisi effettuate dall’Arpas che attestano che sotto il profilo batteriologico e chimico sono rispettati perfettamente i parametri di legge». «Il tavolo - si legge nella nota - ha quindi deciso di chiedere alla Regione di fare adeguata comunicazione in modo da contrastare l’allarmismo diffuso, indotto tra l’altro da dichiarazioni strumentali e fuorvianti».

«Alla Regione, titolare dello stagno e bacino idrografico sotteso, sarà chiesto, inoltre, insieme alla Laore, ente proprietario per metà della laguna, di verificare con attenzione la qualità degli scarichi soprattutto in relazione alle gravi dichiarazioni del rappresentante della Provincia circa i problemi del depuratore di Olmedo». E non ha perso tempo il direttore Antonello Usai, che in queste ore depositerà un dettagliato esposto alla magistratura affinché verifichi con attenzione i poderosi sversamenti continui sulla laguna incriminata (l'impianto del nuovo depuratore di Alghero nasce con fondi comunitari per evitare gli sversamenti a mare e promuovere il riutilizzo dei reflui ndr).

Il tavolo infine si è impegnato per chiedere alla Regione di avviare celermente le opere di escavo del porto canale di Fertilia, per il deflusso e porre in essere condizioni ottimali delle acque del Calik. Altra specifica richiesta alla Regione riguarderà la verifica dell’ipotesi di realizzazione di vasche di decantazione per il depuratore di San Marco, per migliorare ulteriormente la qualità dei reflui e ridurre la forza idraulica. E ancora, avviare urgentemente tute le azioni per la stipula del “contratto di stagno”, già previsto come misura nel Piano idrografico della Sardegna, all’interno del quale sono inserite misure di risanamento e gestione della laguna.



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