Stefano Idili
6 aprile 2005
Incontro Soru Urbani: concordanza di vedute sulla tutela del paesaggio
«Giuliano Urbani ha apprezzato le nostre proposte», dice il Presidente. «Apprezza l’idea di fondare il nostro sviluppo sul patrimonio storico, culturale e paesaggistico

CAGLIARI - «Le posizioni del ministro Urbani sulla nostra politica di tutela del patrimonio storico, culturale e paesaggistico, ci sono sembrate molto più vicine di quanto gli atti ufficiali non lasciassero credere». Il presidente della Regione Renato Soru ha commentato così l’incontro do ieri sera a Roma con il Ministro dei Beni Culturali, dal quale è uscita confermata una consonanza di vedute su molti punti, compreso quello che sembrava avere scavato una grande distanza fra la Regione e il Governo nei mesi scorsi, la tutela del paesaggio, che la Regione sarda ha cominciato a fare con la legge di salvaguardia dell’ambiente costiero dell’Isola.
Renato Soru ha illustrato al Ministro i progetti dell’Accordo di Programma Quadro in materia di beni culturali. «Giuliano Urbani ha apprezzato le nostre proposte», dice il Presidente. «Apprezza l’idea di fondare il nostro sviluppo sul patrimonio storico, culturale e paesaggistico. Rivendica per sé, per lo Stato, la competenza esclusiva in materia di tutela, ma sa che nella riscrittura dello Statuto noi porremmo l’esigenza di avere noi la competenza, alla stregua della Regione Sicilia. E in ogni modo questa divergenza di vedute non impedisce che ogni forma possibile di collaborazione sussidiaria sia avviata da subito per meglio garantire la tutela e la valorizzazione di un patrimonio importantissimo per la Sardegna e importante per l’Italia».
Si comincerà subito con un tavolo di concertazione istituzionale sul piano paesaggistico regionale della Sardegna, e poi con un altro gruppo di lavoro in materia di tutela e di valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale dell’Isola.
Il presidente Soru ha detto a Urbani: «Sono state investite in Sardegna cospicue risorse pubbliche al fine di recuperare, valorizzare e offrire cultura, ma l’offerta di cultura da noi è frammentata e poco sistematizzata. Vogliamo organizzare un’offerta di qualità che faccia leva sui caratteri della Sardegna e la renda riconoscibile e la faccia emergere nel mercato culturale rispetto alle tante regioni affacciate sull’area mediterranea».
Dopo avere rappresentato il tema delle zone interne, marginali a molti processi di sviluppo ma centrali per la difesa del patrimonio, Soru ha parlato al Ministro dei “sistemi integrati territoriali nel settore culturale” o di “musei diffusi” su tutto il territorio, e ha illustrato l’idea del Museo regionale della cultura nuragica, fenicia e contemporanea del Mediterraneo da aprire a Cagliari al quale si accompagneranno moltre altre realizzazioni culturali, come l’allestimento del Museo della cultura medievale della Sardegna a Oristano, l’allestimento del Museo del 900 e del contemporaneo a Sassari, la realizzazione del collegamento tra Museo Archeologico Nazionale e Pinacoteca Nazionale a Cagliari, la realizzazione del centro di documentazione del cinema, dello spettacolo e del patrimonio audiovisivo RAI in Sardegna, il concorso di idee per l’individuazione di tipologie edilizie costiere della Sardegna e molto altro ancora.
|