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S.A. 6 marzo 2012
Fondi biologico distratti: «annullate il bando»
Il bando “Orto bio nelle scuole” di Laore ammette che i finanziamenti possano andare a tutte le “fattorie didattiche”. Per questo l´Unione dei produttori biologici ne chiede l´annullamento e la destinazione solo agli agricoltori bio
Fondi biologico <i>distratti</i>: «annullate il bando»

CAGLIARI - «I fondi del biologico devono essere usati per il biologico e non per altri scopi». Così Ignazio Cirronis, presidente dell’Unione nazionale dei produttori biologici Upbio - che ha richiesto inutilmente da più di 20 giorni un incontro urgente alla Regione - chiede l’annullamento del bando “Orto bio nelle scuole”, il progetto che promuove e favorisce la formazione delle giovani generazioni verso l'alimentazione biologica e naturale.

L'associazione - che rappresenta anche le organizzazioni dei produttori riconosciute dalla Regione S’Atra Sardigna, Terrantiga, Sardegna isola biologica, Consorzio produttori Sardegna biologica e Asab Sardegna (Associazione Sarda Agricoltura Biologica) - vuole chiarezza sull’attuazione del programma di valorizzazione dell’agricoltura biologica approvato dalla Giunta regionale il 3 ottobre 2007 ed ancora quasi tutto nn speso (760.000 euro). In particolare l’organizzazione agricola mette in dubbio che il programma “Orto bio nelle scuole”, approvato dall’agenzia Laore con la determinazione numero 82/11 senza la necessaria discussione preliminare con i produttori biologici, utilizzi i finanziamenti in modo congruo alla legge nazionale che li ha destinati alla Regione per lo sviluppo delle produzioni e dei consumi biologici.

«Il bando di Laore ammette che i finanziamenti possano andare a tutte le “fattorie didattiche” e quindi anche ad aziende non biologiche - sottolinea Cirronis - che non usa giri di parole nel definirlo una vera e propria «distrazione dei fondi dal comparto biologico a quello tradizionale». «Come si può giustificare che una fattoria didattica non certificata per il bio possa fare un orto biologico e insegnare a farlo. Ovvero come è possibile, cioè, che un agricoltore che usa concimi chimici e pesticidi possa insegnare qualcosa sui prodotti bio?» è la domanda che pongono i produttori nella nota che chiedono l'immediata cancellazione del bando, riservandosi «di presentare un esposto alla Magistratura per vedere se si ravvisino violazioni alle norme vigenti».
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