Vittorio Curedda*
8 marzo 2012
L'opinione di Vittorio Curedda*
Politici distanti, ancora insieme
Il clima che si è creato in questi ultimi mesi nel contesto della politica locale, e particolarmente nel centro sinistra, merita una breve riflessione che chiediamo di ospitare nel suo giornale. Sarebbe facile asserire, semplicemente, che il complesso (o meglio complessità) degli elementi che conformano la gestione della alleanza politica del centro sinistra, non possa altrimenti generare che elementi di conflittualità tali da produrre un approccio alle prossime elezioni di primavera poco utile a attrarre l’interesse dei cittadini, fino ad impiegare lo strumento delle primarie più per resa dei conti nelle compagini di partito che per confronto sui contenuti dei diversi progetti politici in campo. Le recenti primarie svoltesi a Palermo testimoniano ulteriormente che quanto avvenuto ad Alghero non è un fatto isolato da imputare alla locale dirigenza, ma sono il chiaro sintomo della difficoltà di amalgamare culture e progetti politici differenti, che si consumano sempre più in logoranti guerre intestine.
Verrebbe da domandare ai depositari del consenso, che vantano responsabilità in altri e superiori contesti della politica: quale guida, ruolo, obiettivi e progetto politico sono posti a cementare la proposta di programma di governo del centro sinistra; se le donne e gli uomini che si propongono per amministrare la città, hanno piena consapevolezza della gravità in cui versa il contesto economico, sociale e civile della nostra comunità e se siano pronti ad assumere, ma soprattutto a svolgere, un compito talmente gravoso. Una riflessione, dicevo, che non può prescindere dal prendere atto delle differenze di carattere culturale e politico che, fortissime, sono presenti ed insite nella diversità dei soggetti che tentano, forzosamente, di amalgamare un’unica proposta politica di governo. La storia del centro sinistra degli ultimi anni (l’Ulivo, l’Unione); ma la stessa forzosa nascita del P.D. ha nel suo intimo diversità profonde che emergono prepotentemente alla prima seria discussione, come è, ad esempio, avvenuto sul P.U.C., tanto da essere elementi di contrasto tali da produrre criticità profonde e difficilmente assimilabili nella fase di governo della città.
Appare, quindi, incredibile che, anche in questa tornata elettorale, soggetti politici tanto diversi tentino ancora di stare insieme senza saper cosa potranno fare insieme: è la scelta irrazionale di un centrosinistra che ha perso il contatto con la città, che si convince che riempiendo le sale dei convegni, con le solite facce e con facili slogan elettorali, abbia il consenso dei cittadini, salvo svegliarsi il giorno dopo le elezioni per scoprire che Alghero è ancora (e nonostante tutto) una “città democristiana”. Ecco! È partendo da questa semplice considerazione che abbiamo teorizzato, insieme ad altri amici, che quella parte riformista del centro sinistra, che fino ad oggi è stata fagocitata entro un contesto di difficile convivenza, potesse diventare fulcro ed elemento d’insieme per sviluppare un’autonoma proposta politica, con le altre forze moderate della città, oggi in parte rappresentate dal così detto Terzo Polo.
E forse, a ben pensarci, lo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale poteva essere di ausilio ad un progetto nuovo, certamente rischioso, nel quale i maggiori rappresentanti della politica locale, rinunziando alla comoda bambagia dei partiti, avrebbero potuto (o meglio dovuto) essi stessi diventare protagonisti di una concreta proposta politica innovativa e di cambiamento, che chiudesse la stagione del manicheismo, per imprimere uno slancio capace di raccogliere il consenso di quella che è la vera natura politica della nostra città: l’area moderata.
Peraltro lo stesso Marco Tedde ha correttamente adeguato la proposta politica del centro destra costituendo l’Alleanza dei Moderati Autonomisti, nel tentativo di rapportarsi, sempre più e meglio, con quella parte della città che lo ha sostenuto negli ultimi 10 anni. Abbiamo il dubbio che il danno sia ormai fatto e che sia difficile porvi rimedio, ma vogliamo ancora sperare che le diverse culture politiche che hanno anticipato il termine naturale del mandato amministrativo del Sindaco Tedde, sentano ancora la necessità di farsi carico, e di assumersi la responsabilità, di costruire una alleanza politica ed una proposta di governo che sia realmente nelle condizioni di guidare la nostra comunità nei prossimi lustri, che si prospettano particolarmente difficoltosi e per affrontare i quali occorrerà assumere scelte e decisioni coraggiose e lungimiranti.
*nelle ultime elezioni amministrative candidato sindaco del Centrosinistra ad Alghero
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