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S.A. 7 luglio 2012
Spending Review: cosa cambia in Sardegna
Le misure di austerity del Governo Monti stanno scatenando la protesta di sindacati, province e regioni. In Sardegna dovrebbe salvarsi solo la provincia di Cagliari. Soppressi diversi tribunali, tra cui Alghero
Spending Review: cosa cambia in Sardegna

ROMA - Tagli a spese per beni e servizi per circa 2,1 miliardi nei ministeri a partire dal 2013 e riduzioni di spesa già identificate da 121 milioni nel 2012: è quanto previsto dal decreto sulla spending review pubblicato la scorsa notte nella Gazzetta Ufficiale online e in vigore da oggi (sabato). Le misure di austerity del Governo Monti stanno scatenando la protesta di sindacati, province e regioni.

Province. Uno dei punti più dolenti del decreto è la soppressione delle province. Secondo la tabella su cui stanno lavorando al ministero della Funzione Pubblica, sono a rischio chiusura (o accorpamento) 61 Province, già entro fine settembre, ma sarà solo a scadenza del mandato attuale che il riordino sarà operativo. I criteri da utilizzare sono due ma verranno ufficializzati entro 10 giorni: una popolazione inferiore ai 350 mila abitanti e l'estensione sotto 3 mila chilometri quadrati. In base ai primi calcoli in Sardegna si salverebbe solo Cagliari, le altre dovranno adeguarsi ma avranno più tempo - sei mesi - in quanto Regione a Statuto speciale.

Tribunali. La cura Bondi sulla giustizia non offre sconti: cancellati 37 tribunali, 38 procure, 220 sedi distaccate, 674 uffici del giudice di pace per un totale di 1.000 edifici che verranno dismessi. I trasferimenti del personale - ha predisposto il ministro Paola Severino - nelle «sedi accorpanti» potranno essere diluiti in 18 mesi ma per l'attuazione della delega ci sono 5 anni di tempo: anche se «l'accorpamento va fatto subito dove c'è la possibilità». In Sardegna dovrebbero restare solo i tribunali dei capoluoghi di provincia; non ci sarebbe scampo per le sedi distaccate di Iglesias, Carbonia, Sanluri, Sorgono, Macomer, La Maddalena e soprattutto Alghero. Lo schema di decreto legislativo deve comunque passare attraverso altri due passaggi: mancano i pareri non vincolanti (delle commissioni giustizia di Camera e Senato e del Csm) e la stesura definitiva prevista a settembre.

Sanità. Salvi i piccoli ospedali - compreso il Marino di Alghero - ma non si risparmia sui posti letto nella riorganizzazione sanitaria dell'esecutivo tecnico. Le previsioni riferiscono dell'abolizione-riconversione di 18-20 mila posti, in tempi brevi. Entro il 30 novembre bisogna adottare «provvedimenti di riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri» a carico effettivo del servizio sanitario nazionale (esclusi quindi le strutture religiose e gli istituti di ricerca): 3,7 ogni mille abitanti.

Nella foto: Palazzo Sciuti, sede della Provincia di Sassari
19/11/2025
Abbiamo più volte spiegato con chiarezza che per difendere la Sardegna dagli effetti negativi dell’autonomia differenziata bisogna attivare e modernizzare le norme di attuazione dello Statuto speciale, l’unico strumento in grado di rendere realmente operativo il principio di insularità inserito in Costituzione e di colmare il gap che la nostra Regione paga da decenni



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