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Red 9 luglio 2012
«Urgono riforme economiche e sociali»
Luciano Uras: «Gli ordini del giorno che abbiamo approvato sulla crisi sono fermi. Il Presidente non ha saputo cogliere quello sforzo unitario. Per questo la legislatura è morta»
«Urgono riforme economiche e sociali»

CAGLIARI - «Le riforme più urgenti sono quelle economiche e sociali. Non credo che, per quanto potranno sopravvivere, questa Giunta e questo Consiglio Regionale si debbano prioritariamente occupare di architettura istituzionale. La situazione richiede ben altro. Dobbiamo pensare da subito come assicurare un reddito e dare opportunità di occupazione a chi ha perso il lavoro, oppure - tra loro tanti giovani - non l’hanno mai avuto. Penso al reddito di cittadinanza o al salario minimo garantito in funzione del superamento del bisogno e per l’inserimento lavorativo. Penso anche ad un grande piano di manutenzione ambientale con il coinvolgimento del sistema delle imprese».

Così Luciano Uras, consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà, che continua: «Ritengo, soprattutto, indispensabile rilanciare il settore delle costruzioni. Bisogna dire “basta” ai fallimentari Piani casa del Presidente della Regione e alla aggressione pasticciata del Ppr che si annuncia con le nuove linee guida che verranno illustrate venerdì prossimo in Consiglio. Tutto ciò è solo fumo e niente arrosto per le imprese e il lavoro. Mi risulta, invece, che sia fermo più di un miliardo di euro di fondi comunitari (Fesr), che ci siano risorse regionali inutilizzate per opere immediatamente cantierabili e per l’edilizia residenziale pubblica (in mano alla pessima gestione di Area). Inoltre, Il miliardo e 500 milioni di nuove entrate che al 31.12.2011 si è trattenuto indebitamente lo Stato (come certificato dalla Corte dei Conti) potrebbe essere utilizzato per un grande piano di manutenzione, ristrutturazione, restauro di patrimonio edilizio pubblico e, in partecipazione con capitale privato, per il miglioramento di quello urbano. Un piano che veda protagonisti tutti i Comuni della Sardegna insieme al sistema delle imprese».

Secondo Uras, c'è il bisogno di rispondere così alla vertenza Sardegna, che si è aggravata ancora in relazione alle decisioni assunte dal Governo in materia di spesa Pubblica. «Alla demolizione del sistema industriale con decine di imprese in fase di chiusura o in forte crisi, si aggiunge la contrazione dell’occupazione per lo smantellamento di parti rilevanti del sistema degli uffici e dei servizi pubblici (Giudiziari, del Ministero degli Interni, Sanità, Enti Locali) . Se si pensa al peso della disoccupazione, con un tasso da profondo sud di oltre il 16% e 20.000 tra cassaintegrati e lavoratori in mobilità, ben si capisce quale sia la gravità della situazione sarda».
19/11/2025
Abbiamo più volte spiegato con chiarezza che per difendere la Sardegna dagli effetti negativi dell’autonomia differenziata bisogna attivare e modernizzare le norme di attuazione dello Statuto speciale, l’unico strumento in grado di rendere realmente operativo il principio di insularità inserito in Costituzione e di colmare il gap che la nostra Regione paga da decenni



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