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Red 4 settembre 2012
Servitù militari, sindaci in Presidenza
I sindaci di Villaputzu, Teulada, Perdasdefogu e Arbus hanno chiesto ai rappresentanti dell’Assemblea regionale di sollecitare la Giunta regionale affinché sia parte attiva nel processo sostenuto dalla Commissione Parlamentare d´inchiesta sull´uranio impoverito
Servitù militari, sindaci in Presidenza

CAGLIARI - Una delegazione dei Comuni nei cui territori insistono i poligoni militari della Sardegna, costituiti in un Coordinamento, hanno incontrato stamattina (martedì) il Presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo e i Capigruppo. I sindaci di Villaputzu, Teulada, Perdasdefogu e Arbus hanno chiesto ai rappresentanti dell’Assemblea regionale di sollecitare la Giunta regionale affinché sia parte attiva nel processo sostenuto dalla Commissione Parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito che prevede il percorso di bonifica delle aree interessate, la graduale dismissione dei poligoni di Capo Frasca e Capo Teulada, e la riconversione della base di Quirra.

I sindaci hanno sottolineato anche la necessità di avviare il confronto istituzionale tra Regione e Governo per rinegoziare gli accordi di concessione delle basi. La Presidente Lombardo ha ricordato come il tema particolarmente sentito delle servitù militari sia stato oggetto più volte di confronto in Consiglio regionale attraverso le mozioni.

«Una ulteriore sull’argomento è all’attenzione del Consiglio regionale - ricorda la Presidente - quindi le richieste avanzate nel corso dell’incontro potranno essere oggetto degli indirizzi dell’ordine del giorno che scaturirà dal dibattito, il quale dovrà prioritariamente tener conto delle istanze dei territori». Nel corso dell’incontro i sindaci hanno altresì chiesto di fare chiarezza sugli indennizzi che la Giunta regionale si è impegnata a corrispondere, ma che a oggi non sono ancora stati erogati.

Nella foto: Claudia Lombardo
19/11/2025
Abbiamo più volte spiegato con chiarezza che per difendere la Sardegna dagli effetti negativi dell’autonomia differenziata bisogna attivare e modernizzare le norme di attuazione dello Statuto speciale, l’unico strumento in grado di rendere realmente operativo il principio di insularità inserito in Costituzione e di colmare il gap che la nostra Regione paga da decenni



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