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S.A.
4 ottobre 2012
Salone Genova: Regione tenta riscatto
Il Salone nautico internazionale sarà occasione per riflettere sulle sorti di un comparto fiaccato da un’estate nella quale i maxi yacht hanno fatto tappe sempre più sporadiche in Italia, e specie in Sardegna

CAGLIARI - Da sabato 6 a domenica 14 ottobre la Regione Sardegna sarà presente alla 52esima edizione del Salone nautico internazionale di Genova, la più importante e completa rassegna di settore in Italia e una delle principali in Europa, con 4 padiglioni che ospitano 1300 espositori (35% provenienti dall’estero) e circa duemila imbarcazioni (450 in acqua), oltre a convegni e tavole rotonde, eventi collaterali e iniziative sportive.
Il Salone genovese sarà occasione per riflettere sulle sorti di un comparto fiaccato da un’estate nella quale i maxi yacht hanno fatto tappe sempre più sporadiche in Italia, e specie in Sardegna, in gran parte a causa della tassa sulle barche. Secondo i calcoli del governo, la nuova imposta (presentata prima come tassa di stazionamento poi come tassa di possesso) avrebbe dovuto garantire un introito di 155 milioni di euro, in realtà ne sono stati incassati appena 24; i diportisti italiani, infatti, hanno versato allo Stato circa 533 euro in media a testa, mentre, sempre secondo le stime dell’esecutivo, avrebbero dovuto pagare 3440 euro in media ciascuno. In generale, è tutto il comparto a soffrire con oltre 20 mila addetti persi in due anni, 2,5 miliardi in meno di fatturato dal 2008 a oggi. Meno stranieri (soprattutto arabi e russi) nei porti più rinomati e italiani tartassati dai controlli. L’andamento stagionale in Sardegna, che era la prima regione meta dei maxi yacht, è stato penalizzato anche da altri motivi: il costo del carburante (circa 50 centesimi in più della Corsica), il peso opprimente della crisi economica e i controlli fiscali a tappeto in molte zone costiere.
«Portiamo alla ribalta di una vetrina prestigiosa – afferma l’assessore del Turismo Luigi Crisponi – la nostra offerta di qualità nel campo della nautica e, soprattutto, una portualità diffusa, senza eguali nel panorama nazionale». In 1800 chilometri di costa sarda ci sono circa 60 porti turistici. Secondo i dati del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture (del 2010), con 17.119 posti barca la Sardegna è la seconda regione con più approdi in Italia, dietro la Liguria (che ne ha 24.306) e seguita dalla Toscana (16.890). In Sardegna ci son 10.145 posti barca in porti turistici, 2849 in approdi turistici, più 4125 punti di ormeggio. Il totale di posti barca in Italia è di 146.174, perciò il 12% si trovano sull’Isola, così ripartiti: 11.460 per barche fino ai 10 metri, 5382 per barche da 10 a 24 metri, 277 per barche oltre i 24 metri.
Nel corso della rassegna genovese sarà fatto il punto anche sullo stato di avanzamento dei lavori del TPE (Tourisme Ports Environnement), progetto del Programma Italia - Francia Marittimo 2007-2013, del quale la Regione Sardegna è partner insieme a Liguria, Toscana e Corsica. Il leit motiv del progetto è la caratterizzazione dei porti turistici come vere e proprie porte d’accesso per lo sviluppo economico e sostenibile dei territori interni. Nella giornata di chiusura (domenica 14 alle 10.30) ci sarà la presentazione dei prodotti informatici per diportisti e imprese da parte della Regione e dei partner del progetto, cui seguirà un’altra presentazione, quella della carta dei servizi per i porti turistici
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