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S.A. 10 dicembre 2012
«Emiro e Cappellacci distruggono l'isola»
Protestano le associazioni ambientaliste Italia Nostra, Wwf, Lipu e Fai contro il progetto di investimenti in Costa Smeralda dell´Emiro: «ennesima operazione speculativa»
«Emiro e Cappellacci distruggono l'isola»

CAGLIARI - «Ancora cemento sulle coste della Sardegna. Mezzo milione di metri cubi non solo per ampliare alcuni alberghi di Costa Smeralda e Porto Cervo, ma addirittura per costruirne di nuovi, distruggendo persino l’area di Razza di Juncu miracolosamente scampata alle precedenti aggressioni della speculazione immobiliare». Il grido di allarme è delle associazioni Italia Nostra, Wwf, Lipu e Fai della Sardegna che hanno inviato una nota al presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e al Ministero dei Beni Culturali «per manifestare totale disaccordo sull’ennesima operazione speculativa volta a vanificare il Ppr e i valori da esso tutelati».

Il riferimento è «all’ultimo viaggio del presidente Cappellacci nel Qatar, organizzato dall’emiro già proprietario della Costa Smeralda per acquistare importanti pezzi di costa sarda da cementificare». «Cinquant’anni di politiche economiche e territoriali disastrose, improntate sul consumo del territorio e sulla distruzione dell’economia sarda, non sono servite da lezione, nonostante si sia raggiunto in Sardegna il triste primato europeo del 14,6 % di disoccupati e del 45% di disoccupazione giovanile. Si è deciso di proseguire nell’assurda scelta di consumare le vere ricchezze della Sardegna, il suo territorio e la sua storia, per favorire la solita speculazione immobiliare» chiariscono le associazioni.

E non credono alle rasicurazioni del Governatore sul progetto «Costa Smeralda Parks» con parchi, turismo sostenibile, valorizzazione dell’agroalimentare e conservazione dei valori identitari: «ci chiediamo perché per fare un parco sia necessario invadere il territorio con altri 450mila mc di cemento. Perché l’attuale proprietario della Costa Smeralda non incomincia da subito a tutelare i valori identitari e a rilanciare l’agroalimentare partendo dall’enorme patrimonio già in suo possesso?».

«L’offerta fatta all’emiro è solo l’ultima delle distruzioni perpetrate da questa amministrazione al territorio della Sardegna conclude l’aggressione al Piano paesaggistico regionale, già fortemente indebolito dalle precedenti norme sull’edilizia approvate in questi anni dal Consiglio regionale» dicono gli ambientalisti citando tirando in ballo il Piano casa, la legge sul golf, «sino all’ultima norma sulle zone umide che di fatto cancella in un solo colpo la tutela prevista dal Ppr e il pronunciamento del Consiglio di Stato, e per questo impugnata proprio in questi giorni dal Governo Italiano davanti alla Corte Costituzionale».

Nella foto: Ugo Cappellacci durante la visita in Qatar
19/11/2025
Abbiamo più volte spiegato con chiarezza che per difendere la Sardegna dagli effetti negativi dell’autonomia differenziata bisogna attivare e modernizzare le norme di attuazione dello Statuto speciale, l’unico strumento in grado di rendere realmente operativo il principio di insularità inserito in Costituzione e di colmare il gap che la nostra Regione paga da decenni



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