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A.B. 20 marzo 2013
Confartigianato plaude Rehn e Tajani
L’Unione Europea apre alla liquidazione dei debiti commerciali dello Stato a certe condizioni. Il commento del residente di Confartigianato Imprese Sardegna Luca Murgianu
Confartigianato plaude Rehn e Tajani

CAGLIARI - «La decisione dei vicepresidenti della Commissione europea e commissari Ue agli Affari Economici Olli Rehn e all'Industria Antonio Tajani, apre uno spiraglio sui pagamenti della Pubblica Amministrazione verso le imprese italiane. Ma le dichiarazioni non ci bastano più: Europa e Istituzioni Italiane non possono più assistere passivamente al susseguirsi di imprese che chiudono. E’ necessario un riscontro concreto e tangibile nel più breve tempo possibile». E’ quanto afferma Luca Murgianu, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, in relazione a quanto dichiarato dai due Commissari Europei sulla liquidazione di debiti commerciali da parte dello Stato a favore delle imprese italiane secondo i quali il pagamento di quanto dovuto “potrebbe rientrare tra i fattori attenuanti” quando verrà accertata la conformità del bilancio pubblico italiano con i criteri di deficit e debito del patto di stabilità.

«Già il parlarne, ed è la prima volta che l’Ue lo fa ufficialmente – continua Murgianu – serve a smuovere qualche cosa ma con le sole parole non si sopravvive. Questo potrebbe essere uno spiraglio importante anche per la Sardegna – sottolinea – e possa fungere da acceleratore anche per la revisione del Patto di Stabilità». Infatti, il debito della Pubblica Amministrazione, solo nei confronti delle imprese di costruzione, ha raggiunto ormai i 19miliardi di euro ed il ritardo medio nei pagamenti è di 8 mesi con punte di oltre 3 anni. «La restituzione dei crediti è determinante per la sopravvivenza delle imprese – continua il presidente di Confartigianato Sardegna - soprattutto quelle piccole e medie, operanti nel settore dei lavori pubblici e potrebbe creare i presupposti per rimettere in moto il mercato coinvolgendo tutta la filiera».

Rispetto a tale criticità, tuttavia, la soluzione della certificazione dei crediti della Pubblica Amministrazione si sta rivelando inefficace perché ancora legata ai vincoli di finanza pubblica prestabiliti. «La crisi di liquidità – conclude Murgianu – ha incrinato pesantemente la solidità delle imprese. È evidente che questa situazione non potrà durare ancora a lungo. Se vogliamo evitare l’asfissia finanziaria delle nostre imprese, è prioritario che il Governo definisca con l’Ue un piano d’azione incisivo sia per il pagamento del pregresso, sia per i lavori futuri».



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