S.A.
23 marzo 2013
Dispersione scolastica: scontro Cisl-Regione
La Cisl sarda attacca duramente la Regione e il delegato all´Istruzione sui numeri della dispersione in Sardegna. La replica dell´assessore Milia

CAGLIARI - «La scuola non è in cima ai pensieri degli attuali amministratori, soprattutto dell’Assessore Sergio Milia». La Cisl sarda attacca duramente la Regione e il delegato all'Istruzione (ma non risparmia anche le province) « che non riesce ancora a coniugare le necessità riorganizzative del sistema scuola con il diritto delle famiglie e degli studenti di essere messi nelle condizioni migliori per studiare, come dimostrano i numeri della dispersione scolastica». Nel 2009 in Sardegna il tasso di Neet dei giovani tra 15-29 anni che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano era pari al 28,0%, con punte oltre il 30% nel nord dell’isola. Di più: 4.066 ragazzi tra 14 e 17 anni sono totalmente fuori dai percorsi formativi.
«La programmazione regionale continua a considerare la scuola avulsa da tutte le emergenze che da anni caratterizzano il quadro economico-sociale dell’isola. Non tiene conto, infatti, dello spopolamento delle zone interne dell’isola, della precarietà e insufficienza dei trasporti, di una rete stradale ottocentesca, soprattutto della crisi occupativa che ha messo in grave difficoltà economica le famiglie» è l'analisi del sindacato che non accetta la spending review come gustificazione, al contrario: «deve potenziare i suoi interventi per evitare che all’impoverimento economico si aggiunga quello formativo che impedirebbe definitivamente ai giovani di misurarsi sul mercato del lavoro con i loro coetanei europei».
Secca la replica dell'assessore Milia che taccia il sindacato di «protagonismo»: «Voglio solo ricordare l'investimento sul progetto di Scuola Digitale, che proprio questa mattina ha ricevuto il plauso del Miur. Gli investimenti sulla dispersione scolastica con 14 milioni di euro distribuiti alle scuole di ogni ordine e grado, finanziamenti sull'orientamento in uscita universitario e lavorativo, 35 milioni di euro destinati alle strutture scolastiche per messa in sicurezza e recupero degli spazi destinati alle attività sportive». «Sul fronte del dimensionamento scolastico - conclude - abbiamo accolto le proposte delle amministrazioni provinciali nel rispetto dei percorsi che le stesse hanno condiviso con i territori, rappresentati dai Sindaci dagli stessi sindacati che, forse non comunicano tra di loro nei diversi livelli, e dai dirigenti scolastici. Questi sono fatti che dimostrano che la scuola è al primo posto tra le tante preoccupazioni dei questa giunta. Il resto purtroppo sono solo chiacchiere».
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