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A.B. 30 marzo 2013
Debiti imprese: Interviene Uras
L’esponente del Sel in Consiglio Regionale, analizza la questione relativa ai debiti delle Pubbliche Amministrazioni verso i privati, con evidente focus sulla Sardegna
Debiti imprese: Interviene Uras

CAGLIARI – In questi giorni, il Parlamento affronta la questione del debito delle Pubbliche Amministrazioni verso le imprese. «Si tratta di somme di importanza assoluta, secondo il Ministero dell’economia di circa 70miliardi, secondo Banca Italia di oltre 90miliardi di euro. Una somma imponente – spiega Luciano Uras, consigliere regionale del Sel - che l’Unione Europea acconsente di aggredire in parte rilevante per una spesa pari a complessivi 40miliardi, da erogare in dodici mesi, 20 nell’ultimo semestre 2013, 20 nel primo del 2014. Si tratta dei crediti che le imprese vantano nei confronti di tutte le Pubbliche Amministrazioni, dallo Stato alle Asl, dalle Regioni ai Comuni. Una liquidità importante destinata ad essere iniettata nel sistema economico imprenditoriale in modo accelerato per promuovere una risposta positiva per il rilancio dell’economia».

Alla Sardegna, spiega l’esponente del gruppo misto a Cagliari, «di questa partita, probabilmente arriverà veramente poco. Sono valutati in circa 360milioni di euro i debiti verso le imprese dell’intero sistema pubblico regionale e locale. La Sardegna rischia quindi di patire l’atteggiamento poco espansivo del debito assunto dalle Pubbliche Amministrazioni sarde, sia sul fronte delle spese per investimento sia su quello delle spese correnti. Se dalla distribuzione dei 40miliardi di euro la nostra Regione fosse tagliata sostanzialmente fuori, si determinerebbe l’assurda situazione di un sistema economico sardo, virtuoso, che ristagna mentre altri sistemi regionali, meno virtuosi, si rilanciano attraverso il recupero crediti delle loro imprese».

In proposito, spiega Uras «va aperta subito una discussione che prenda avvio dalla acquisizione di dati certi sui crediti che il nostro sistema imprenditoriale vanta verso Stato, Regione, Asl, Province e Comuni. Va in ogni caso chiesto al Governo l’attivazione dei sistemi di rilassamento del patto di stabilità interno, dell’uso degli avanzi di amministrazione, e una quota parte delle nuove dotazioni finanziarie oltre i vincoli di patto perché in assenza di debiti si possa comunque attivare spesa per nuovi investimenti. Una partita che potrebbe essere collegata allo sblocco delle entrate ex art.8 dello Statuto mai assegnate alla Sardegna dallo Stato, in evidente violazione della legge. Questa partita – conclude il consigliere regionale - richiede capacità di intervento tempestivo, e un coordinamento tra Regione e parlamentari sardi. Ci aspettiamo una iniziativa da parte del nuovo assessore della Programmazione».

Nella foto: Il consigliere regionale Luciano Uras
19/11/2025
Abbiamo più volte spiegato con chiarezza che per difendere la Sardegna dagli effetti negativi dell’autonomia differenziata bisogna attivare e modernizzare le norme di attuazione dello Statuto speciale, l’unico strumento in grado di rendere realmente operativo il principio di insularità inserito in Costituzione e di colmare il gap che la nostra Regione paga da decenni



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