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Red
5 aprile 2013
«Niente finanziaria, legge violata»
Sono le dichiarazioni di Luciano Uras, consigliere regionale di Sinistra Ecologia e Libertà, circa la mancata approvazione della finanziaria regionale

CAGLIARI - «Il quarto mese di esercizio provvisorio rischia di terminare senza che venga approvata in tempo utile la manovra finanziaria per il 2013. Questo - sottolinea Luciano Uras - è responsabilità del Presidente e della sua Giunta in ritardo nella predisposizione dei relativi disegni di legge di quasi 6 mesi. Se la Regione rimanesse priva di Bilancio dopo il periodo consentito di esercizio provvisorio ricorrerebbero le condizioni giuridiche per lo scioglimento anticipato del Consiglio, a causa della impossibilità di funzionamento dell’amministrazione regionale e per i conseguenti gravi danni, sociali ed economici, che tale situazione finirebbe per arrecare».
«Danni già causati dai ritardi della Giunta e che oggi appaiono in tutta la loro gravità. Sono a rischio - dice Luciano uras - infatti servizi importanti che devono essere resi dal sistema degli enti locali sardi e dal servizio sanitario regionale. Sono a rischio anche le retribuzioni di decine di migliaia di lavoratori pubblici e privati, perchè senza bilancio dal 1^ di maggio la Regione non potrebbe attivare nessuna spesa. La finanziaria proposta si preoccupa solo di battere monete fasulle (sardex), di attivare una infinità di contributi di natura clientelare, di violare unilateralmente il patto di stabilità senza che la Giunta si sia adoperata per riscuotere, ad oggi, neppure la quota parte di bilancio che – secondo le disposizioni vigenti – compete alla Regione. Una violazione inutile perchè i soldi sono ancora nelle casse dello Stato».
«Non è il tempo delle fantasticherie, di chi con false illusioni tenta di sopravvivere al fallimento politico ed istituzionale del quale è stato artefice, non vittima. Se ci fosse il necessario senso di responsabilità - conclude Luciano Uras - si andrebbe celermente alla approvazione di una finanziaria tecnica capace di mantenere viva la spesa, sostenere impresa e lavoro, contrastare i fenomeni più acuti di povertà. Subito e senza indugio per evitare il disastro finale».
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