Stefano Idili
18 luglio 2005
Allarme ambientale per il caldo record registrato durante tutto il week end Da martedì anche ad Alghero tornerà il "fresco"
La parte centrale dell’isola ed il Campidano sono state interessate in maniera più marcata, con temperature che hanno superato i 40°C in molte località. Ma per il piacere di tutti i sardi da domani questa tortura cesserà

ALGHERO - Sono stati giorni di fuoco per la Sardegna e anche per Alghero. Le temperature registrate, in questo fine settimana fino al lunedì mattina, sono state da record. Nella città catalana si è arrivati ai 38° gradi con un percezione di 40° vista l’alta percentuale di umidità che ha sfiorato il 90%. Ciò ha fatto allarmare più di un metereologo sono le ripercussioni che questo può avere sulla nostra isola rispetto a quelle che sono state, nell’arco degli anni passati, le temperature registrate nel medesimo periodo. Il Servizio Agrometeorologico Regionale per la Sardegna segnala come per quattro giorni tutta la Sardegna è stata interessata da un flusso di aria calda proveniente dal Nord-Africa che ha provocato un lento ma progressivo aumento delle temperature e dell´umidità relativa, che in molte località ha sfiorato il 90%. Domenica 17 luglio le temperature hanno registrato i valori massimi dall’inizio dell’anno. La parte centrale dell’isola ed il Campidano sono state interessate in maniera più marcata, con temperature che hanno superato i 40°C in molte località. Ma per il piacere di tutti i sardi da domani questa tortura cesserà. Infatti l’arrivo di un fronte freddo causerà una repentina diminuzione delle temperature massime che si attesteranno attorno ai 30°C. Ma il dato più allarmante che emerge dallo studio effettuato dal S.A.R è il balzo verso l’alto che l’estate 2005 ha fatto registrare alle temperature rispetto alla media climatologia sui dati storici, che considerano un arco di trent’anni tra il 1960 e il 1991. Mentre se Alghero può considerarsi fortunata visto un incremento di “soli” 2,5° per altre località del centro-Sardegna il dato fa emergere un aumento fino ai quasi più 10° di Benettutti, Orgosolo, mentre Oristano e Ozieri superano addirittura i 10° di differenza rispetto alla media registrata nei trent’anni analizzati. Questa raffica di calura, prodotta dall’anticiclone delle Azzorre ed alimentata da una sempre maggiore penuria di verde nella nostra isola, con domani dovrebbe cessare. Ma come gli stessi studiosi affermano è bene che ci si metta in guardia rispetto ad un maggior cura dell’ecostistema generale affinché si ponga un freno a questo terribile innalzamento delle temperature.
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