|
S.A.
14 novembre 2013
Province: la polemica tra Cappellacci e Bruno
Il consigliere regionale del Pd attacca duramente il presidente della Regione sulle province, a seguito delle dichiarazioni del ministro Del Rio

CAGLIARI - «La Sardegna, con il sostegno di un voto referendario, ha abolito le quattro province cosiddette nuove e ha approvato una legge che prevede l’eliminazione anche di quelle storiche, che ora deve compiere i passaggi in Parlamento». Lo ha dichiarato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, commentando le dichiarazioni rilasciate stamane dal ministro Del Rio circa l'abolizione di tali enti.
«Se l’orientamento positivo del ministro Del Rio - aggiunge il presidente - è indice di una volontà condivisa, l’Esecutivo nazionale faccia come la Sardegna e sensibilizzi le forze della maggioranza a completare in Parlamento il percorso già intrapreso dalla Regione, che sulla questione ha anticipato i tempi rispetto alle scelte della politica nazionale, e a estenderlo alle altre aree del Paese». Non è d'accordo con il governatore sardo, il vicepresidente del Consiglio regionale Mario Bruno, che apre la polemica sugli enti e commissariamenti. «Ci vuole coraggio - dice Bruno - a dichiarare che l’abolizione delle Province è cosa fatta e che la Sardegna può essere un esempio per il governo nazionale: eppure il presidente della Regione l’ha fatto, dimenticandosi che le province ci sono ancora e sono solo state commissariate».
«Questa riforma che, a detta di Cappellacci, è “fatta”, è solo l’ennesimo slogan vuoto - sostiene - per la campagna elettorale del presidente, che si è limitato a piazzare i suoi uomini come commissari degli enti intermedi e a lasciare tutto come stava. Non c’è nessuna strada tracciata, ma c’è invece il rischio concreto che, nel prossimo giugno, alla scadenza naturale dei Consigli provinciali, si vada comunque a elezioni». «Perché è davvero improbabile - prosegue - che, con la fine della legislatura regionale tanto ravvicinata e la discussione della Finanziaria di mezzo, si riesca a portare a casa l’effettiva abolizione delle Province con la riforma degli enti locali». Infine il consigliere regionale del Pd lancia un messaggio al presidente:invece di mandare alla stampa dichiarazioni strumentali totalmente astratte dalla realtà dei fatti, il presidente della Regione farebbe meglio ad occuparsi della situazione dei lavoratori della Province e delle società in house, il cui destino è ancora un grosso punto interrogativo.
|