ORISTANO - Il Partito democratico fa "piazza pulita" e la vincitrice delle elezioni primarie, Francesca Barracciu, fa un passo indietro «per il bene di partito e coalizione», ritirando la sua candidatura alla presidenza della Regione Sardegna. L'annuncio pochi minuti fa nel corso di una ristretta conferenza stampa convocata dalla stessa Barracciu (che non si è presentata in direzione) e comunicazione alla direzione lasciata al segretario Silvio Lai che ha aggiornato i lavori al 2 gennaio. A due mesi e poco più dal voto (elezioni fissate per il 16 febbraio), il Pd si ritrova così a dover scegliere in fretta e furia il candidato capace di sfidare il Governatore uscente Cappellacci e portare il Centrosinistra alla vittoria.

La decisione della Barracciu, travolta dall'inchiesta sui rimborsi ai gruppi consiliari, è arrivata solo dopo una riunione-fiume iniziata intorno alle ore 17, a dir poco travagliata, alla presenza dell'inviato di Renzi, Stefano Bonaccini. Spaccato il partito sulla linea da seguire, con gran parte dei delegati pronti a rimettere al voto la decisione finale, nonostante la richiesta di Gianpiero Scanu di lasciare la candidatura nelle mani di Renzi. Votazione evitata in extremis, dopo l'ennesima sospensione dei lavori e la telefonata con lo stesso segretario Renzi, con la Barracciu che punta il dito contro l'asse Soru-Fadda-Cabras che - a suo dire - avrebbe sovvertito il consenso delle primarie.

Adesso per i Democratici si apre una strettissima fase di consultazioni che porterà nelle prossime ore all'indicazione del candidato che sostituirà l'eurodeputata. E' probabile che verrà presentata alla direzione una rosa di nomi, col lasciapassare anche degli alleati, Sinistra Ecologia e Libertà in testa, per il definitivo via libera. Confermato intanto dalla direzione il limite dei due mandati per i consiglieri regionali uscenti, con una deroga massima al 20% (entro il 3 gennaio dovranno essere formalizzate le candidature che otterranno il benestare entro il 7 e la successiva ufficializzazione entro il 10 gennaio).